Volkswagen: ora si indaga in Europa
Indagine del Ministero, giù le Borse

Dopo lo scandalo Volkswagen «serve un’inchiesta europea su tutti i costruttori, compresi quelli francesi, per rassicurare i cittadini». La tempesta non si placa. Il primo intervento è stato del ministro delle Finanze francese, Michel Sapin.

Anche il Ministero dei Trasporti italiano avvia una indagine con Volkswagen e il principale omologatore sul caso della manipolazione dei motori diesel. Il ministero, spiega una nota, interpella sull’accaduto, sia il KBA (Kraftfahrt-Bundesamt), soggetto terzo, il maggiore omologatore delle auto in questione, sia il costruttore per chiedere se il medesimo illecito avvenuto negli Usa, dove vigono però regole differenti per la omologazione, sia praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per l’Europa e se i veicoli siano stati commercializzati in Italia. Sarebbero 11 milioni le auto col software truccato.

Il ministero, prosegue la nota, chiede conto «se le anomalie riscontrate possano riguardare anche veicoli omologati e commercializzati nel territorio dell’Unione». In questo caso si chiede, come Ministero, di «acquisire i risultati dei controlli di conformità che il KBA vorrà effettuare, a tutela dell’ambiente e della qualità’ dei prodotti omologati per il mercato dell’Unione».

Il ministero nella nota ricorda che la certificazione della rispondenza delle omologazioni dei veicoli, ed in queste ricomprese le verifiche della rispondenza alle emissioni inquinanti, sono emesse sulla base della norma comunitaria - obbligatoria - Direttiva Quadro 2007/46 inerenti le procedure e le verifiche di tutti i veicoli.

Ogni Stato della Comunità Europea rilascia i certificati di omologazione sulla base delle verifiche condotte sulle diverse tipologie di veicoli di ciascun costruttore che lo richieda. Nel caso specifico del costruttore Audi-Volkswagen le omologazioni sono rilasciate nella maggioranza dei casi dall’autorità tedesca di certificazione Kba. La stessa Direttiva quadro obbliga tutti gli Stati Membri ad immatricolare qualsiasi tipo di veicolo e marca che abbia un certificato valido rilasciato da un qualsiasi paese, senza ulteriori controlli preventivi.

I nuovi veicoli Euro6 diesel attualmente distribuiti in Europa «sono conformi alle leggi e agli standard di inquinamento». E’ quanto afferma Volkswagen in una nota. Il gruppo «sta lavorando il più velocemente possibile a chiarire le irregolarità relative ad un particolare software usato nei motori diesel» che «non ha impatto su usura, manutenzione o emissioni» delle auto.

Le incertezze sull’economia globale e lo scandalo Volkswagen pesano sulle Borse europee che a metà giornata non arrestano la caduta. L’indice d’area Stoxx 600 lascia sul terreno il 2,5 percento. Perdite per oltre il 3% per Parigi (-3,19%) e Francoforte (-3,02%). Mentre lo sfiorano Madrid (-2,97%) e Milano (Ftse Mib -2,95% a 21.11 punti). A Piazza Affari in asta Fca (-8,8% il teorico) ed Exor. Volkswagen a Francoforte perde il 20%. Lo spread è in rialzo a oltre 114 punti

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