93FE310D-CB37-4670-9E7A-E60EDBE81DAD Created with sketchtool.
< Home

Equilibrio orientale. Come adottare i principi della dieta cinese per un benessere tutto italiano

Articolo. Le differenze culinarie tra l’Italia e la Cina, paese in cui vivo e lavoro dal 2022, sono tanto affascinanti quanto lo sono le somiglianze. Ecco come possiamo trarre ispirazione dal meglio di entrambe le culture

Lettura 5 min.
Baozi al forno

In Cina, ho imparato che la nutrizione non è una scienza, ma un viaggio. Un viaggio tra culture, gusti e tradizioni che si mescolano, creando un mosaico di possibilità infinite. Ogni piatto racconta una storia, sfida i preconcetti e arricchisce il palato con sapori inaspettati.

Nella mia pratica di nutrizionista clinica, valorizzo un approccio personalizzato per analizzare le abitudini alimentari e i bisogni nutrizionali dei miei pazienti. Utilizzo spesso il diario alimentare settimanale come uno strumento chiave. Questa metodologia è particolarmente preziosa per capire a fondo sia gli expat che i local in Cina, perché mi permette di avvicinarmi alle loro tradizioni culinarie con sensibilità. Il mio obiettivo è quello di integrare le pratiche alimentari personali con consigli nutrizionali adeguati, mantenendo un rispetto profondo per il contesto culturale e promuovendo al contempo un’alimentazione equilibrata.

La città e le abitudini rurali

Una delle principali sfide che mi trovo spesso ad affrontare riguarda le divergenze sostanziali nelle abitudini alimentari, che non corrispondono sempre all’immagine idealizzata di una dieta “salutare” che spesso abbiamo in Occidente. Non tutti sanno, infatti, che esiste una marcata differenza tra le pratiche alimentari urbane e quelle rurali. Nelle metropoli come Shanghai, è comune ordinare cibo a domicilio o cenare fuori frequentemente. Questo stile di vita incide direttamente sul tipo di alimentazione: piatti ricchi di condimenti, abbondanza di cibi fritti e un uso significativo di salsa di soia per insaporire le pietanze. Sebbene la salsa di soia possa offrire alcuni benefici nutrizionali, il suo utilizzo eccessivo in cucina è una fonte nascosta di sodio.

La conseguenza di queste abitudini è evidente nell’incidenza crescente di problemi quali ipertensione e dislipidemie, malattie che non risparmiano nemmeno i più giovani. La facilità con cui è possibile accedere a un’ampia varietà di opzioni alimentari, grazie alla tecnologia che mette ogni desiderio a portata di clic, contribuisce a questo scenario preoccupante. Le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte in Cina, includendo malattie cardiache ischemiche, ictus e ipertensione.

Tuttavia, quando si esce dall’orbita delle grandi città, o si incrocia il cammino di un cittadino metropolitano con un forte impegno verso il benessere personale, il panorama cambia drasticamente. Dai diari fotografici emerge un quadro di vita dove il ritmo frenetico lascia spazio a pratiche alimentari più riflessive e salutari. In questi contesti, l’alimentazione tende a essere più bilanciata, con un maggiore consumo di verdure, cereali integrali, e una minore dipendenza da cibi processati e ricchi di additivi.

I pasti principali: le differenze tra Italia e Cina

Da nutrizionista, mi diverto sempre a osservare le differenze culinarie tra l’Italia e la Cina, soprattutto quando si tratta dei pasti principali. E, credetemi, le differenze sono tanto affascinanti quanto le somiglianze e, perché no, possiamo trarre ispirazione dal meglio di entrambe le culture.

Iniziamo con il pasto più importante: la colazione. In Cina, un vecchio proverbio recita che per vivere bene bisogna «mangiare come un imperatore a colazione, come un principe a pranzo e come un povero a cena». E questo la dice lunga su quanto importante iniziare la giornata con il piede giusto. Dimenticatevi il cappuccino e cornetto, qui la colazione è un “affare serio”, un pasto vero e proprio: riso o noodles, magari accompagnati da uova, tofu, e persino qualche pezzetto di carne o verdure.

Passiamo al pranzo, quel momento in cui anche in Italia si cerca di fare il pieno di energia, ma con un occhio alla leggerezza. In Cina, il pranzo può variare da un piatto unico ricco e sostanzioso a un vero e proprio banchetto di condivisione, soprattutto se si pranza fuori. Ma l’equilibrio non manca mai: carboidrati, proteine e verdure si danno appuntamento nel piatto, insieme a quel tocco di calore dato da una buona zuppa, magari dolce, di pera e funghi.

A cena, infine, attorno a un tavolo rotondo, famiglie o amici si riuniscono per gustare piatti diversi posti al centro, spesso su un piatto girevole, che facilita la condivisione. Un pasto bilanciato include solitamente riso o noodles come fonte di carboidrati, varie preparazioni di verdure per fibre e vitamine, e porzioni di carne, pesce, tofu o uova per le proteine. Non mancano mai zuppe calde e, talvolta, frutta fresca come dolce conclusivo. Ogni piatto è pensato per essere condiviso, riflettendo l’importanza del senso di comunità e dell’armonia a tavola.

Gli alimenti e gli elementi comuni

La convivialità è un elemento che ci accomuna, anche se con modalità diverse. Mentre in Italia potremmo litigare per l’ultima fetta di pizza, in Cina ci si assicura che ognuno abbia la possibilità di assaggiare un po’ di tutto. E in entrambi i casi, il cibo diventa un’esperienza che va oltre il semplice nutrirsi: è un momento di unione, di scambio e di gioia.

Quando si è ospiti, la padrona di casa si assicura sempre che avanzino cospicue quantità di cibo, perché è segno di rispetto nei confronti dell’ospite l’assicurarsi di averlo nutrito a sazietà. C’è inoltre una differenza importante: tutte le stoviglie sono piccole e si utilizzano i bastoncini per mangiare o dei piccoli cucchiai. Questa tecnica aiuta a mangiare meno e più lentamente.

Ma quali sono gli alimenti principali che compongono il pasto cinese (oltre alle verdure, che naturalmente sono immancabili)?

La sorpresa del riso

Partiamo con un classico: il riso. In Italia, il riso in bianco è un piatto che spesso si vede negli ospedali, in Cina è quasi una religione! E non è tutto uguale: ogni regione ha il suo. Mi sono ritrovata davanti varietà che neanche sapevo esistessero. Scordatevi il risotto, a meno che non vi troviate a cena in un ristorante italiano. Direi che potrebbe essere l’equivalente della polenta o del pane.

Tofu e formaggi

Il tofu qui è onnipresente, mentre a Bergamo regna il formaggio: due mondi proteici a confronto. Il tofu può essere morbido, setoso, o persino croccante. Un vero camaleonte della cucina, può diventare persino il ripieno dei ravioli. E mentre a casa il formaggio fonde sulla polenta, qui il tofu danza nei wok con verdure e spezie. Una cosa è certa: sia che si parli di tofu o di formaggio, entrambi sanno come conquistare un palato! Tuttavia il tofu è di origine vegetale, dal gusto neutro e quindi molto versatile, ed è privo di colesterolo.

Carne? Sì, ma non come la conosciamo

In Italia, la carne è spesso il centro del piatto. In Cina, invece, è più un tocco finale, una parte di un insieme più grande che include verdure, riso e spezie. E le varietà: dal maiale al pollo fino a scelte più esotiche come anatra e, udite udite, insetti! Un vero buffet di biodiversità.

Difficile trovarli a Shanghai, ma a Pechino c’è una strada, densa di turisti, alle prese con cavallette, grilli, scorpioni e chi più ne ha più ne metta. Non ho ancora visto un cinese mangiarli, per cui sorge il dubbio che sia una trovata per attrarre i turisti, ma è certo che vi siano zone dell’Asia in cui sono parte integrante della dieta.

Spezie, aromi e magie culinarie

In Lombardia siamo abituati a sapori più semplici e diretti. In Cina, invece, le spezie sono le protagoniste di un vero e proprio spettacolo pirotecnico di sapori. Dal pepe di Sichuan al dolce anice stellato all’onnipresente coriandolo: ogni piatto è un’avventura di sapori. L’aglio è una delle spezie cardine: consumato crudo, secondo la TCM (Medicina Tradizionale Cinese) è uno dei segreti della longevità.

Le stranezze più gustose

E ora, la parte divertente: le cose più strane che ho visto e, a volte, assaggiato. Esplorare la cucina cinese è come aprire un baule di tesori nascosti: dai granchi pelosi ai frutti controversi come il durian, un frutto che ha un odore fortissimo di aglio con cui si fa la pizza, o addirittura le caramelle, passando per le gelatinose zampe di gallina fino allo stomaco di squalo, un boccone per i più audaci. Non dimentichiamo il jackfruit, gigante gentile dalle mille risorse: può essere un frutto oppure cucinato a mo’ di carne.

Mentre il viaggio da Bergamo alla vastità culinaria della Cina continua, mi ritrovo ogni giorno sempre più arricchita non solo nel palato, ma anche nello spirito. Lasciarsi alle spalle casoncelli e polenta per immergersi nel mondo degli Xiaolongbao e delle infinite varietà della cucina cinese è stato un percorso di scoperta e di riconnessione con l’essenza stessa dell’alimentazione: la condivisione, la scoperta, l’adattabilità e il rispetto per ogni boccone che narra la storia di un popolo. Da nutrizionista bergamasca, porto con me la fusione tra due mondi, pronta a condividere questa sintesi culinaria che abbraccia il meglio di due culture. A tavola, come nella vita, l’equilibrio e l’armonia nascono dall’apertura e dall’incontro.

Approfondimenti