La festa del Ducato: palo della cuccagna, la ègia più bela e il rasgament - Foto

ASPETTANDO LA SFILATA. Continuano le iniziative per i cento anni della storica associazione del Ducato di piazza Pontida in attesa della sfilata di domenica. Tutte le foto e i video.

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Nell’anno del centenario della fondazione del Ducato di Piazza Pontida, sabato ricco di iniziative in attesa della sfilata di Mezza Quaresima che si svolgerà domenica a partire dalle 14, dopo lo slittamento di sette giorni a causa del maltempo.

Nel pomeriggio la «Berghem Folk: la sfilata ai Poeti». I gruppi folk sono sfilati dal Santuario di Borgo Santa Caterina, attraverso il Parco Suardi, il monumento dei poeti del Borgo d’Oro, per terminare con le esibizioni in Piazza Matteotti.

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Alle 19.45 il tentativo di battere un Guiness World Record scalando un palo della cuccagna senza grasso alto 13 metri e 50 centimetri. L’evento è organizzato dalla Asd Gli Acrobati della cuccagna di Villa d’Almè.

Guarda qui tutte le foto.

«Aspettando la sfilata: gli spettacoli folk e il rasgament de la ègia»

Beppe Bedolis

L’elezione di miss «Egia Pio bela - Miss Oriocenter 2024»

La vincitrice è stata Daniela Belotti, del carro Ti Tenko T’okio di San Salvatore, frazione di Castelli Calepio, tra le sei ègie candidate, vestita con un lungo kimono lilla. Per la vittoria ottenuta, la ègia aprirà oggi la sfilata con il Duca. Non solo, la sua vittoria ha fatto guadagnare 10 punti in più al suo carro Ti Tenko T’okio nella graduatoria finale che domenica decreterà il carro vincitore della sfilata e del premio più alto messo in palio. «Dedico questo premio a tutte le donne che si sentono meravigliosamente belle a tutte le età. E al coraggio di sentirsi sempre così», ha commentato Daniela.

Il rasgament de la ègia, al rogo il patriarcato. Video di Beppe Bedolis

Gran finale con il famoso falò del «Rasgament della ègia» in cui a venire buttato, bruciato, scacciato per far spazio al nuovo è stato il patriarcato. «Inizialmente siamo partiti con l’idea di “rasgare” i femminicidi che, come sappiamo, sono all’ordine del giorno in Italia. Ma non è quello che bisogna bruciare, ma la causa che porta ad essi. Da lì l’idea di bruciare il patriarcato raffigurato dal disegno in formato gigante dato alle fiamme in cui è raffigurata una vecchia camuffata da uomo degli anni Trenta. Periodo storico in cui il patriarcato, nel senso di sentirsi padroni di una donna, era ancora più forte rispetto ad adesso – spiega Morotti – . Ora le mentalità, per fortuna, sono cambiate. Ma quel retaggio c’è ancora per cui tante donne sono sottomesse agli uomini. Non saremo di certo noi ad eliminare, con questo gesto, il patriarcato, ma è un simbolo del nostro contributo in questo senso», aggiunge il Duca.

Artista del disegno poi mandato al rogo, la studentessa della Scuola d’Arte Andrea Fantoni di Bergamo, Penelope Devasini: «Il disegno è in bianco e nero, ma l’unico tono di colore è dato dalle donne presenti per la loro capacità di dare sempre calore nella vita. A fianco a loro, un uomo che supporta il patriarcato rappresentato dalla figura gigantesca che cerca di schiacciare le donne, e un altro che sa che quello a cui assiste è sbagliato, ma fa finta di niente invece che agire», racconta Penelope.

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