Medico di base morto, il dolore dei pazienti: «Sempre disponibile»

PONTIROLO. Viavai all’ambulatorio del dottor Randon. Attivo dal 29 maggio, alcuni non l’avevano ancora visto: «Colpiti per la sua morte». Nota del Comune per le ricette.

«Era il mio nuovo medico, ma nemmeno l’avevo ancora incontrato perché qui da poco. Sono rimasta davvero colpita dalla modalità con cui è morto». All’ambulatorio dei medici di base di Pontirolo Nuovo, nell’interrato del Condominio solidale dietro il municipio, martedì mattina 11 luglio è stato un viavai di pazienti del dottor Francesco Randon, morto carbonizzato a soli 60 anni nel drammatico schianto contro un autoarticolato, lunedì sulla statale 42 Brusaporto, della sua Ford Puma, che ha poi preso fuoco. Il dottor Randon era il terzo medico di base attivo a Pontirolo ed era entrato in servizio lo scorso 29 maggio, andando a risolvere il problema della carenza degli ex dottori di famiglia, affiancando i colleghi Rassoul Ansarin e Marco Colombo: Ats aveva in automatico assegnato a Randon i pazienti ancora senza dottore dopo il pure recente arrivo del dottor Colombo. martedì 11 luglio sulla porta dell’ambulatorio erano ancora presenti i cartelli affissi dallo stesso medico, tra cui uno che riferisce che proprio oggi, «mercoledì 12 luglio, per un contrattempo imprevisto, il dottor Randon riceverà il pomeriggio e non al mattino». Benché presente da poco più di un mese, Randon – originario di Padova, dove vivono moglie e figlia, ma domiciliato a Fara d’Adda – si era già fatto apprezzare: «Lavorava anche più del dovuto, essendo presente in ambulatorio anche prima e dopo l’orario di visita – sottolinea il sindaco Gigliola Breviario –. Siamo vicini alla famiglia in questo drammatico momento. Appena possibile forniremo informazioni sul da farsi ai pazienti».

La gestione dei pazienti, una nota del Comune

L’Amministrazione ha nel frattempo diramato una nota «tecnica»: «Le ricette (sia quelle già preparate che quelle non ancora compilate dal dottore) possono essere ritirate all’ufficio Segreteria del comune». In lutto anche Ats: «La direzione strategica di Ats Bergamo – si legge in una nota – invia le più sentite condoglianze e partecipa al lutto della famiglia, stringendosi al dolore che ha coinvolto anche la categoria, ricordando la grande professionalità del medico e le doti umane che lo hanno contraddistinto».

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