Il 2020 dell’Atalanta/4-fine. Le imprese di Champions e l’analisi dei dati su tutto l’anno: così è cambiata la squadra

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Q uarta e ultima puntata del nostro maxi approfondimento sul 2020 dell’Atalanta. Nelle precedenti abbiamo rivissuto l’anno a tinte nerazzurre, dal 5-0 al Parma nei primi di gennaio fino all’inizio della nuova stagione, nel mese di settembre. Leggi QUI la prima, QUI la seconda e QUI la terza puntata. All’appello mancano gli ultimi novanta giorni, forse i più intensi: novanta giorni in cui si è giocato per davvero ogni tre giorni, fermandosi solo per le nazionali, che hanno negativamente condizionato l’andamento del campionato e - chiaramente - questo non vale solo per l’Atalanta.

La cinquina al Cagliari

Siamo alla terza di campionato, il 4 ottobre arriva a Bergamo il Cagliari. Ma la squadra di Gasperini è partita forte e non si smentisce: dopo sette minuti è già in vantaggio grazie a Muriel, ma a metà primo tempo arriva il pareggio di Godin. Poco male, perché prima dell’intervallo l’Atalanta ne segna altri tre, con Gomez, Pasalic e Zapata. Nella ripresa accorciano i rossoblù con Joao Pedro, ma ci pensa Lammers nel finale a chiudere la partita sul 5-2.

La scoppola di Napoli

Sosta per le nazionali, due settimane dopo si torna in campo al San Paolo, contro il Napoli. Una partita che fa venire qualche dubbio a chi ogni domenica segue l’Atalanta, perché i nerazzurri faticano anche solo a tenere il possesso del pallone e subiscono quattro reti nel primo tempo: Lammers segna il gol della bandiera nel finale, finisce 4-1 per gli uomini di Gattuso. Una batosta che porterà a qualche riflessione.