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Fondi Ue alle imprese in partnership. Scopri dagli esperti come ottenerli

Articolo. I bandi di Horizon Europe dedicati alle imprese che si mettono in consorzio per raggiungere gli obiettivi fissati da Bruxelles portano in dote circa 96 miliardi di euro. Parola agli esperti.

Lettura 10 min.

Fondi alle imprese che si uniscono in partnership

L’unione fa la forza, soprattutto se si vogliono portare a casa centinaia di migliaia di euro messi a disposizione dalla commissione europea. Stiamo parlando dei bandi previsti da Horizon Europe dedicati alle imprese che si mettono in consorzio per raggiungere gli obiettivi fissati da Bruxelles.

Il nuovo programma quadro dell’Ue, che porta in dote circa 96 miliardi di euro, si basa su tre pilastri e prevede bandi sia per le singole imprese, sia per i partenariati, ovvero un gruppo tra aziende, centri di ricerca e università che costituisce di fatto un consorzio con un intento comune.

Più nel dettaglio:

  • il primo pilastro è dedicato alle eccellenze scientifiche e ha una dotazione finanziaria di circa 25 miliardi di euro
  • il secondo pilastro riguarda invece le sfide globali e la competitività delle industrie europee e vale complessivamente circa 53,5 miliardi di euro
  • il terzo pilastro punta sull’Europa innovativa (in tutte le sue forme) mettendo sul tavolo altri 13,6 miliardi di euro

Dopo aver affrontato nella scorsa puntata il bando Accelerator (dedicato alle singole imprese, nel Pilastro III, tramite il Consiglio europeo dell’innovazione) approfondiamo ora altri bandi molto importanti per le nostre imprese, che riguardano ancora il Pilastro 3, regolamentati dal Consiglio europeo dell’innovazione (esempio Pathfinder), e il pilastro 2, quello incentrato sui Cluster (Salute; Cultura, Creatività e Società Inclusiva; Sicurezza Civile per la Società; Digitale, Industria e Spazio; Clima, Energia e Mobilità; Prodotti Alimentari, Bioeconomia, Risorse Naturali, Agricoltura e Ambiente), tutti dedicati alle imprese che si uniscono in partnership.

Già pronto anche il nuovo tutorial di Skille

Per spiegare agli imprenditori grandi e piccoli come approfittare della finanza agevolata, da quasi due anni Skille offre la possibilità non solo di restare aggiornati su tutti i più importanti bandi in uscita ma anche di potersi confrontare con gli esperti per avere suggerimenti, proposte, valutazioni delle proprie idee, dei progetti che possono raggiungere lo scopo di ottenere un contributo pubblico.

Sono stati tantissimi coloro che, grazie a una serie di webinar di Skille, hanno scoperto come iniziare nel giusto modo un percorso per ottenere un finanziamento, agevolato o addirittura a fondo perduto.

Ora è possibile avere il supporto degli esperti attraverso un tutorial che può essere visionato in qualsiasi momento sul nostro sito ; sempre dal sito è anche possibile scaricare le slide e la documentazione utile per comprendere meglio il funzionamento, i tempi, i modi e le scadenze delle varie chiamate per il bando Horizon Europe.

Per contattare la nostra redazione è possibile utilizzare questa email - [email protected]

Esperti in campo per assistere le aziende

A comprendere meglio Pathfinder e gli altri bandi del Pilastro 2 ci aiuta Constanza Arraiza, esperta di bandi europei del gruppo Inspiralia, società di Madrid che, al pari dell’italiana Europartner (sedi a Milano, Brescia e Genova) affianca con successo le imprese per reperire finanziamenti europei.

Sono molte le aziende, anche bergamasche, che grazie a loro sono riuscite a ottenere da Bruxelles importanti finanziamenti, che nei casi più importanti sono stati pari a svariati milioni di euro, anche a fondo perduto.

«La caratteristica comune di questi bandi - spiega Constanza Arraiza - è che si occupano di ricerca e innovazione e chiamano in causa un consorzio di realtà diverse, che comprendono Imprese (dalle più piccole alle big, dalle start up alle spin-off), i centri di ricerca e le università, con un minimo di tre Paesi dell’Ue rappresentati. In questo caso, rispetto al bando Accelerator (rivolto alle singole imprese), è richiesta quindi la partecipazione (insieme) di più realtà. Il numero delle imprese che fanno parte della partnership è variabile, a secondo del tipo di programma, l’importante è che siano rappresentative di almeno tre Paesi diversi dell’Ue».

«Abbiamo seguito molti progetti e ognuno aveva un numero diverso di imprese partecipanti, mediamente da un minimo di cinque sino ad un massimo di venti imprese».

«Il record lo abbiamo raggiunto con un progetto che ha coinvolto in totale ben 37 imprese diverse, tra cui una della provincia di Bergamo (la ML Engraving di Onore). La differenza è data dalla tipologia d’identità su cui sono attivi i partner (ricerca o industria) e dai paesi della loro provenienza».

Pathfinder, dedicato alle ricerche futuristiche

Cominciamo ad analizzare Pathfinder, uno dei bandi più importanti gestiti dal consiglio europeo dell’innovazione, nel terzo pilastro.

«È un programma del terzo pilastro - spiega Constanza Arraiza - che vede protagonista il Consiglio di Innovazione europeo (European Innovation Council), e finanzia (per il 2022 la dotazione è di 350 milioni di euro) la “Ricerca di base”, in grado di cambiare i paradigmi attuali della scienza, tramite gruppi di ricerca multidisciplinari che si dedichino a ricerche futuristiche con potenzialità tecnologiche rivoluzionarie. All’ultima scadenza nell’ottobre dello scorso anno ha distribuito 145 milioni di euro finanziando 39 progetti, con una media di 3,7 milioni di euro a progetto».

 

Pathfinder si rivolge a centri di ricerca, università, grandi e piccole e medie imprese, startup e spin-off. Sono progetti con un livello d’innovazione molto alto (la commissione ama definirli “dirompenti”) e le cui tecnologie saranno introdotte sul mercato entro una decina d’anni.

I gruppi di ricerca possono richiedere dai 3 ai 4 milioni di euro di finanziamenti, a seconda della tipologia

Pathfinder Open (Funding) che non prevede priorità tematiche predefinite (per cui va bene qualsiasi tematica, purché sia altamente innovativa); e Pathfinder Challenges (driven), per i quali la commissione europea ogni anno indica alcune tematiche specifiche su cui i partner si devono concentrare.

La proposta deve essere presentata da un consorzio interdisciplinare formato da almeno tre soggetti giuridici di tre Stati membri o paesi associati differenti, di cui almeno uno stabilito in uno Stato membro

Il Pathfinder Challenges è invece aperto a progettualità presentate sia da singoli proponenti che da piccoli consorzi.

«Per quest’anno le sfide da affrontare sono sei: gestione e valorizzazione dell’anidride carbonica e dell’azoto, medio-lungo termine, accumulo di energia integrato nei sistemi, cardiogenomica, continuità sanitaria tecnologie, archiviazione di dati digitali basata sul Dna ed elaborazione, comunicazione e rilevamento di informazioni quantistiche alternative».

«Visto che su tali progetti è necessario fare investimenti nella ricerca molto costosi e che comportano dei rischi d’impresa molto elevati, la commissione li finanzia al 100% a fondo perduto».

«Il budget medio (complessivo) di questi progetti varia da 3 ai 4 milioni di euro, da dividersi tra tutte le realtà che compongono il consorzio: imprese, centri di ricerca, università».

Per approfondire le sfide 2022 del Pathfinder potete cliccare qui.

Per chi fa ricerca e innovazione

Molto importanti anche i bandi del Pilastro 2, che comprendono ad esempio Research and Innovation action e Innovation Action.

«Sono individuati come “thematic clusters” - osserva Constanza Arraiza - perchè l’Ue (all’interno del programma Horizon Europe) segnala le aree tematiche prioritarie per affrontare le sfide globali e aumentare la competitività industriale europea».

I Cluster sono sei: Salute; Cultura, creatività e società inclusiva; Sicurezza civile per la società; Digitale, Industria e Spazio; Clima, Energia e Mobilità; Alimentazione, Bioeconomia, Risorse Naturali, Agricoltura e Ambiente. All’interno delle diverse priorità, ogni due anni l’Ue pubblica gli ‘work program’, ovvero le tipologie di progetti che vogliono siano sviluppati».

 

«Ogni cluster ha al suo interno moltissimi argomenti (topic) a cui tutte le realtà coinvolte nel consorzio devono cercare di dare le adeguate risposte».

«È molto importante capire l’approccio. Da un lato c’è la descrizione di quello che la commissione europea vuole vedere realizzato; dall’altro c’è il consorzio che deve presentare un progetto che soddisfi totalmente quanto richiesto da Bruxelles».

«Ogni topic include anche il budget messo a disposizione dall’Ue per il progetto e il livello di maturità tecnologica. Faccio un esempio. Di solito il budget è compreso tra quattro e sette milioni di euro, ma ci sono progetti che prevedono budget anche di 15 milioni di euro perché l’argomento ha bisogno di tali risorse per sviluppare le tecnologie richieste».

Esperti al fianco: lungo iter ma grandi soddisfazioni

Europartner così come Inspiralia hanno affiancato centinaia di imprese nel lungo iter dei bandi europei, tra cui anche alcune targate Bergamo.

 

«Un esempio vincente è la ML Engraving di Onore (alta Valle Seriana) - sottolinea Arraiza - che, grazie al suo apporto in due progetti collaborativi, ha ottenuto altrettanti finanziamenti. Nel primo caso è stato quasi ‘naturale’, in quanto è un’azienda che conosciamo e affianchiamo da anni (ha ottenuto 1,3 milioni di euro anche con il bando Accelerator); sapevamo che la sua tecnologia era perfetta per soddisfare le richieste avanzate per un progetto dalla Commissione Eu: essere in grado di far incontrare le tecnologie di un’azienda con quanto sta cercando l’Ue è fondamentale».

«Nel caso di ML Engraving questa possibilità c’era, e quindi abbiamo iniziato a sviluppare il progetto inserendo altre realtà. È stata un’esperienza molto interessante e avvincente, che ci ha consentito di coinvolgere ML Engraving in altri progetti. Quando si sviluppano esperienze in partnership si creano delle sinergie tra i diversi attori coinvolti che consentono di partecipare ad altri progetti. Confrontarsi con i bandi europei significa fare esperienze molto costruttive e crearsi nuove opportunità per bandi fut ur i. Si entra a far parte di una sorta di Champions ed Europa Leugue, con tutte le soddisfazioni del caso».

Fondamentali i centri di ricerca e le università

Per la generazione e lo sviluppo di un progetto altamente innovativo come quelli richiesti dalla commissione europea i centri di ricerca e le università sono fondamentali; ma lo sono anche le industrie, perché senza il loro lavoro sul campo che verifica e certifica la teoria probabilmente tutto finirebbe con l’arenarsi.

«La commissione Eu vuole vedere la “validazione” delle idee dei centri di ricerca e delle università da parte delle industrie, con un coinvolgimento a 360 gradi - spiega Constanza Arraiza -. Ogni progetto è diverso, è un mondo a se stante, così come ogni budget. ML Engraving in un caso ha ottenuto 100 mila euro (è stata chiamata in causa per testare la tecnologia del prodotto) ma in un altro progetto ha avuto un peso decisamente più importante anche per lo sviluppo della tecnologia, ottenendo così un contributo a fondo perduto di circa mezzo milione d euro».

«Rimane fondamentale appoggiarsi ai partner giusti, perché stiamo parlando di progetti che prevedono delle complessità molto marcate. Al di là dello sviluppo tecnologico, bisogna coordinare e mettere d’accordo molte realtà diverse, ognuna dotata di eccellenze proprie ma che devono essere sviluppate e integrate nel migliore dei modi, all’interno di un lavoro che si sviluppa anche per 3/4 anni».

Un’occasione per dare una svolta decisiva all’attività

«Le aziende possono e devono partecipare ai bandi Eu, perché si possono togliere tante soddisfazioni e dare una svolta decisiva alle loro attività. Spesso arrivano da noi centri di ricerca e università con tante belle idee molto interessanti, ma non sanno a chi rivolgersi per tradurre i loro studi in prodotti che possono cambiare il mercato».

«Lo stesso dicasi per le aziende: sono molte quelle che hanno tecnologie che si distinguono sul mercato, ma spesso non sanno come applicarle al meglio e/o svilupparle su nuovi mercati. Il nostro ruolo è proprio questo: individuare le idee vincenti dei centri di ricerca e le innovazioni delle imprese d’eccellenza, per metterle in contatto e unire le loro forze, consentendo di calare sul mercato nuovi prodotti altamente innovativi e dirompenti».

Guarda la prima parte della nostra videointervista

Come per un grande puzzle

Come per un grande puzzle, bisogna sapere mettere tutti i pezzetti nel posto giusto, sapendo che più ce ne sono, e più diventa complicato. Però, alla fine, quando tutto s’incastra perfettamente, la soddisfazione è tanta. È quanto accade alle imprese che decidono di intraprendere il percorso dei bandi europei.

La strada è molto impegnativa, piena di ostacoli e verifiche sulla bontà del progetto, ma, se fatta con le idee e gli strumenti giusti, e facendosi aiutare dai professionisti del settore, può davvero cambiare radicalmente (in positivo) la storia dell’azienda.

Ne sanno qualcosa le aziende che si sono affidate negli anni al team di Europartner società italiana tra le più esperte e attive nell’individuare le opportunità di finanza agevolata più indicate per le imprese, e non solo. Al loro fianco troviamo anche lo staff dello società spagnola Inspiralia.

Entrambe in campo per sostenere le imprese, ma anche i centri di ricerca e le università, per sviluppare progetti in grado di conquistarsi i cospicui finanziamenti (spesso a fondo perduto) da parte della commissione europea, che variano dai 3 ai 15 milioni di euro.

«Sia aziende, che centri di ricerca e università hanno ben chiaro cosa sanno fare e quale sia il proprio compito - spiega Constanza Arraiza, esperta in Inspiralia di bandi europei, in particolare di quelli che raggruppano attorno ad un unico progetto molte realtà -, sono portatori di studi e produzioni di lato profilo, ma per conquistarsi i finanziamenti europei dati dai bandi europei in partenariato questo non basta, è necessaria una sinergia che colleghi le varie specificità e ottimizzi il tutto in un progetto comune».

«Capita ad esempio con i centri di ricerca, che arrivano con tantissimo materiale molto interessante da sviluppare e che necessita della parte ‘operativa’: in questo caso cerchiamo le aziende adeguate a sviluppare le loro idee, coinvolgendole su più fronti».

 

«Quando invece è la Commissione europea a farsi avanti (ad esempio indicando i Cluster e i Topic), cerchiamo centri di ricerca, università e imprese che, ognuno con le competenze specifiche, possano insieme centrare le richieste di Bruxelles. Negli scorsi anni abbiamo coinvolto diverse aziende lombarde e della Bergamasca in bandi Eu. Noi mettiamo insieme le singole specificità ed eccellenze per soddisfare le richieste molto specifiche di Bruxelles».

Una storia bergamasca di successo

Tra le protagoniste del nostro territorio in tema di bandi europei c’è la ML Engraving di Onore, specializzata nella tecnologia laser nel settore degli stampi. «La conoscevamo già bene per altri progetti fatti in passato - sottolinea Arraiza . Venendo all’ultimo periodo, in un primo caso si sono fatti avanti loro, presentandoci il lavoro d’eccellenza che stavano facendo e dimostrando la volontà di partecipare ai bandi Eu. Abbiamo approfondito per far emergere ulteriormente la loro qualità, sviluppando un progetto ad hoc. Nel secondo caso, invece, abbiamo coinvolto ML all’interno di un progetto molto importante su cui stavamo già lavorando e che prevedeva un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro».

Si è trattato di un progetto davvero unico, sia per l’importo (solitamente i budget variano tra i quattro e i sette milioni di euro) sia per la co-partecipazione che ha visto in campo ben 37 realtà (rispetto alla media che è di 10-15 realtà).

«In questo caso abbiamo coinvolto ML per testare una parte specifica di alta tecnologia in cui sono estremamente specializzati. Siamo molto orgogliosi del risultato ottenuto, è stato un caso davvero straordinario che ha premiato un consorzio di altissimo profilo».

 

La società di Onore, che oggi conta una trentina di dipendenti, rappresenta uno degli esempi più belli e concreti d’imprese partite dal basso e arrivate a conquistare i mercati e i finanziamenti europei.

Probabilmente sono molte le Pmi della Bergamasca che hanno le potenzialità adatte per farsi accreditare un bonifico da Bruxelles, ma per una serie di motivi (idee poche chiare? paura nell’affrontare un percorso ritenuto molto complesso? mancanza di risorse e/o di riferimenti?) non hanno mai fatto il primo passo per conquistarsi i finanziamenti europei.

Prima di tutto informarsi, tante le opportunità

Chiediamo all’esperta di Inspiralia qualche consiglio da girare alle imprese. «Innanzitutto si devono informare, perché molte imprese non sono ancora a conoscenza delle tante opportunità date dall’Ue - spiega Arraiza -. Certo, bisogna avere delle alte competenze e innovazioni, ma è importante che entrino in contatto con società specializzate (come noi o gli amici di Europartner) per sapere se hanno i requisiti richiesti e quale percorso intraprendere».

«In questo modo possiamo aumentare la nostra banca dati, inserendo le aziende in base alle specifiche tecnologie e le aree di competenze, per proporle a Bruxelles man mano che si sviluppano nuovi progetti e bandi. È importante tenere sotto controllo i programmi di lavoro dell’Ue, gli appuntamenti con i bandi, analizzando in particolare i cluster dove le singole aziende sono più specializzate. Ad esempio, per un’impresa che produce materiali, è bene tenere monitorato il cluster dell’industria (che è pubblico, sul sito della commissione europea (qui il link) per vedere se ci sono degli argomenti specifici in linea con quelli dell’azienda.

 

«Il percorso dei bandi europei è molto complicato e quando ci si deve muovere insieme ad altre aziende diventa ancora più intricato e pieno di insidie. Per questo è necessario avere una società come la nostra o Europartner in grado di individuare le specificità e coordinare tutto il lavoro di gruppo. L’Europa è in continua evoluzione e c’è sempre bisogno di nuove idee e innovazioni dirompenti da pare di imprese e centri di ricerca. Le imprese bergamasche sono al top in molti settori, è importante che si facciano avanti».

La seconda parte della nostra videointevista

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