Bergamo sempre più povera Boom di richieste di aiuto di italiani
I dati Caritas all’esame dell’esecutivo Cisl: dalle 2.100 richieste di famiglie italiane del 2008, si è giunti alle 12.000 del 2015.
I dati Caritas all’esame dell’esecutivo Cisl: dalle 2.100 richieste di famiglie italiane del 2008, si è giunti alle 12.000 del 2015.
«Stanno a demolì la casa di zio Pasquale, andiamo a vedere». Nel centro di Amatrice la signora chiama a raccolta i parenti. A due mesi dal sisma che nella notte fra il 23 e il 24 agosto, in 122 secondi dalle 3,37 provocò 298 morti in queste valli all’incrocio fra Lazio, Umbria e Abruzzo, il paese simbolo della tragedia è un campo di soccorso dove curare ancora ferite fisiche e dell’anima.
Il vecchio modello di povertà italiano, che vedeva gli anziani più indigenti, non è più valido: oggi la povertà assoluta risulta inversamente proporzionale all’età, cioè diminuisce all’aumentare di quest’ultima.
Cibo, vestiti, lavoro, cure mediche. Sono le richieste di migliaia di famiglie bergamasche che ogni anno si rivolgono ai centri di primo ascolto della Caritas diocesana.
«Si spendono soldi, energie e tempo, ma con scarsi risultati». Per i direttori lombardi le «normative sono da rivedere, la Bossi-Fini va superata».
Settecento mila euro è la cifra raccolta dalla Caritas diocesana a poco più di un mese dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia.
La Caritas di Bergamo esprime vicinanza alle popolazioni colpite e apre una sottoscrizione diocesana per i primi aiuti di emergenza.
L’iniziativa è promossa dalla Caritas della parrocchia. I volontari invitano famiglie e aziende a sostenere il progetto di lavoro solidale che consente
di effettuare piccoli servizi con il pagamento di vouchers o buoni lavoro
Percorsi educativi e formativi gestiti dall’Abm e rivolti ad un numero (massimo) di 200 persone.
Una denuncia e un appello arrivano dalle Caritas delle Diocesi lombarde sul fenomeno migratorio.
Ogni anno un’emergenza. E non solo profughi. Il conflitto in Terra Santa, il terremoto in Nepal, i cristiani perseguitati in Iraq e Nigeria.
Rinnovato il protocollo per l’assistenza ai senza fissa dimora in stazione, ma anche al sottopasso di Boccaleone e in via Bono.
Ridono e sorridono a ogni domanda. Ma dietro a quei denti bianchi e ai pochi silenzi, si nasconde tanto dolore. Dolore di aver lasciato la famiglia lontana, di aver attraversato prima il deserto e poi il mare, restando giorni e giorni senza acqua e cibo.
Parte, per il secondo anno, il giro della raccolta dei sacchi rossi nella città di Bergamo, quello degli indumenti usati, ma anche biancheria, borse, scarpe e cinture. Si parte il 1° aprile: leggi il calendario completo (pdf) allegato a questo articolo.
Ebola non è solo un’emergenza sanitaria, ma anche una crisi umanitaria, sociale ed economica.
Dal 15 novembre al 28 dicembre le tradizionali casette di legno riscalderanno l’atmosfera delle Feste con prodotti artigianali e specialità gastronomiche.Tra le novità la presenza dell’Eco Café e un concorso per presepi.
Un paio di sandali e una scatola di legno contenente le lettere scritte dagli amici sono gli oggetti che Luca Ferrari e Michela Offredi hanno messo nelle loro valigie. Sono stati consegnati loro prima di partire per l’isola di Haiti.
Hanno affrontato la tradizionale Raccolta promossa dalla Caritas senza il beneficio di un’estate di San Martino anticipata, al contrario hanno lavorato sotto la pioggia i 1.300 volontari che hanno permesso la raccolta di circa 80 mila chili di indumenti.
Rinunciare alle cure, perché non si riescono a pagare le medicine, la visita dallo specialista, addirittura il ticket. È il volto più nero della povertà, che non è più una rarità nemmeno nella Bergamasca. Lo confermano gli operatori della Caritas.