«Partecipare all’impresa», la nuova sfida dei lavoratori
L’INTERVISTA. Il leader della Cisl bergamasca, Francesco Corna: è necessario promuovere reali forme di coinvolgimento dei dipendenti, a partire dal loro ingresso nei Cda.
L’INTERVISTA. Il leader della Cisl bergamasca, Francesco Corna: è necessario promuovere reali forme di coinvolgimento dei dipendenti, a partire dal loro ingresso nei Cda.
IL COMMENTO. Se togliamo l’implosione del sodalizio Calenda-Renzi dalla sagra dei personalismi, se osserviamo la tendenza radical-movimentista di Elly Schlein come controversa reazione ideologica alla destra e se, sul lato opposto, scrutiamo le incerte prospettive di FI, la domanda è: quale futuro ha l’area riformista?
Italia. Colpisce come un trauma l’astensione, mentre il voto in Lombardia e Lazio conferma nettamente che il centrodestra a trazione Giorgia Meloni continua ad avere il vento dalla sua parte dopo le elezioni politiche del 25 settembre. Entrambe le tendenze erano annunciate.
Politica. Un po’ premier e un po’ capopartito: così lo stile, dopo oltre 100 giorni a Palazzo Chigi, di Giorgia Meloni, mentre non tutto il suo mondo si allinea agli oneri della responsabilità di governo. Il doppio binario rimanda allo scarto fra il livello istituzionale, che coinvolge e chiama tutto il Paese, e la rappresentanza della destra.
L’evento. Il Capo dello Stato ha aperto l’Assemblea nazionale Anci. Mercoledì gli incontri proseguono in Fiera con diversi ministri. Lo speciale de «L’Eco di Bergamo» in edicola il 23 novembre.
Medici, poliziotti, imprenditori, ricercatori: una folta rappresentanza nella lista
di commendatori, ufficiali e cavalieri stilata dal Quirinale e pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Su «L’Eco» di venerdì 27 dicembre intervista al vice ministro dell’Economia e senatore bergamasco del Pd. L’addio di Fioramonti: «Una cattiva notizia, ma se smetteremo con i continui litigi, sapremo andare avanti».
Giorgio Bardaglio in diretta domenica sera con l’editorialista de L’Eco di Bergamo Franco Cattaneo. Si riparte poi dalle 14 di lunedì 27 maggio.
Sei mesi di «governo del cambiamento» vissuti pericolosamente, partiti con la fanfara e ora cadenzati dal passo di gambero: lo spettro della recessione, lo spread sempre in agguato, la caduta di investimenti e consumi, l’umore pessimo delle regioni produttive, il braccio di ferro con l’Ue sulla manovra e l’isolamento in Europa, la stretta illiberale sui migranti. Un’Italia fratturata,
in cui i…
La controversia sui migranti prende tutta la scena, ma prima o poi il governo dovrà misurarsi anche con la questione del Nord, e in particolare del Nordest: in lista d’attesa e in cerca di una compiuta rappresentanza. Ricominciando dalla sciagura di Genova, e andando oltre. Il non sopito malessere territoriale della punta di lancia della seconda manifattura europea è stato derubricato nel contrat…
Emmanuel Macron, liberale in una terra non per liberali, è un animale politico e un tecnocrate che va maneggiato con prudente attenzione. Con il discorso di ieri a Strasburgo, il presidente francese s’è candidato di fatto alla leadership dell’europeismo, in una fase in cui questa ispirazione è ai minimi storici e mentre la stella della Merkel non brilla più come un tempo. Il leader francese, dopo…
Ma che succede? Ieri è stata imbrattata con la sigla Br la stele che ricorda i cinque uomini della scorta, uccisi nella strage di via Fani di 40 anni fa, quando fu rapito Aldo Moro. Qualche giorno fa scritte deliranti («Marco Biagi non pedala più») sono apparse sui muri della facoltà di Economia dell’Università di Modena dove insegnava il giuslavorista assassinato dalle nuove Br 16 anni fa. Nel f…
La strage di via Fani a Roma, 40 anni fa, e il rapimento di Aldo Moro obbligano ad un viaggio nella memoria collettiva: l’inizio di una tragedia nazionale che si conclude dopo 55 giorni con l’assassinio dello statista democristiano per mano brigatista. Un dramma che pesa sulla biografia dell’Italia, un Paese – diceva questa figura cruciale della vita pubblica – «dalla passionalità intensa e dalle…
Quando c’è violenza politica si sa dove si inizia, ma non dove e come si finisce. È la prima volta in tempi recenti che una campagna elettorale è segnata da simili episodi, protagonisti neofascisti ed estremisti di sinistra. L’asticella s’è alzata dopo le tragedie di Macerata. Una brutta cornice che preoccupa, ma che non sorprende in un Paese che da sempre tiene in pancia un eterno sovversivismo.…