Omicidio Campa, lo psicologo: «L’ex fidanzato si sente mostruosamente in colpa»

GRUMELLO DEL MONTE. Davanti alla Corte d’Assise di Bergamo continua il processo iniziato lunedì 27 marzo per l’omicidio di Anselmo Campa, ucciso a 56 anni il 19 aprile 2022. Oggi in aula sentita la figlia Federica e lo psicologo del carcere di San Vittore dove l’assassino, Hamadi El Makkaoui, è detenuto.

In aula nella mattinata di lunedì 22 maggio sono stati sentiti, Federica, la figlia 21enne di Anselmo Campa e lo psicologo del carcere di San Vittore dove l’omicida Hamadi El Makkaoui è detenuto.

Federica ha raccontato ai giudici che era molto legata al padre, tanto che negli ultimi tempi era andata a vivere da lui. Il 19 aprile del 2022, giorno della tragedia, si trovava in Egitto per lavorare come animatrice in un villaggio turistico ed è stata avvisata telefonicamente dalla madre. Federica racconta che al suo ritorno in Italia era venuta a prenderla in aeroporto, proprio Hamadi El Makkaoui, suo ex fidanzato con cui era rimasta in buoni rapporti. Solo dopo ha scoperto leggendo i giornali che era stato lui ad uccidere il padre.

Hamadi El Makkaoui, 24 anni, detto Luca, operaio di origini marocchine di Castelli Calepio, è stato infatti accusato di aver ucciso a martellate l’imprenditore 56enne perché pretendeva la restituzione di circa 7.000 euro che il giovane aveva versato per l’acquisto di un’auto. Punto chiave del dibattimento è l’aggravante dei futili e abietti motivi.

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In aula anche Angelo Aparo, lo psicologo del carcere di S.Vittore dove il 24enne è detenuto. L’uomo ha riferito che Hamadi El Makkaoui è «schiacciato dal senso di colpa e non sa perché ha ucciso e si sente “mostruosamente colpevole”».

La prossima udienza è stata fissata per il 12 giugno prossimo.

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