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Vendite online, imballaggi sostenibili in ascesa

Articolo. Si fa presto a dire cartone. A crearlo furono i cinesi nel XV secolo, quasi millecinquecento anni dopo l’invenzione della carta, ma ce ne vollero altri quattrocento prima che in Inghilterra cominciasse a essere impiegato per inscatolare le merci. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: tra carte piane, carte ondulate e sistemi di incollaggio sempre più evoluti, la filiera ha conosciuto innumerevoli innovazioni.

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Imballaggi ecologici prodotti con la tecnologia cArtù di Grifal

Si fa presto a dire cartone. A crearlo furono i cinesi nel XV secolo, quasi millecinquecento anni dopo l’invenzione della carta, ma ce ne vollero altri quattrocento prima che in Inghilterra cominciasse a essere impiegato per inscatolare le merci. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti: tra carte piane, carte ondulate e sistemi di incollaggio sempre più evoluti, la filiera ha conosciuto innumerevoli innovazioni.

«Oggi il cosiddetto green packaging è in costante ascesa, spinto dalla maggiore sensibilità dei clienti al tema dell’ecologia e da tassazioni e normative nazionali e sovranazionali sempre più stringenti sui materiali meno sostenibili», sottolinea Giulia Gritti, marketing director di Grifal Spa, storica impresa di Cologno al Serio.

Dalla terracotta alla plastica

Dalle anfore di terracotta alle ceste, dalle casse in legno alle scatole di metallo, dal cartone alle plastiche, la storia degli imballaggi si è evoluta di pari passo con l’evoluzione di commerci e trasporti. «Si è passati dalla creazione artigianale alla produzione industriale in formati standard – spiega Giulia Gritti – fino ad arrivare alla progettazione di soluzioni su misura, in grado di soddisfare le sofisticate esigenze di protezione e di comunicazione delle grandi aziende che oggi realizzano beni di largo consumo. Da elemento strutturale, necessario ma nulla più, l’imballaggio è diventato, quindi, un mezzo in grado di comunicare ed entrare in relazione con il cliente, fornendogli tutte le informazioni relative al prodotto e all’azienda che lo produce. Data la crescente sensibilità del consumatore finale, questo significa che oggi il packaging deve essere soprattutto sostenibile, sia dal punto di vista ecologico sia da quello economico e sociale».

Sette italiani su dieci disposti a cambiare negozio se trovano packaging a basso impatto ambientale

L’Osservatorio packaging del largo consumo ha evidenziato che il 27% degli italiani ha aumentato nel 2020 la spesa per prodotti ecosostenibili, un valore che sale al 34% nelle previsioni 2021; il 39% dichiara l’intenzione di prediligere soluzioni di packaging a basso impatto ambientale; il 71% cambierebbe negozio se trovasse prodotti protetti da packaging ecosostenibile.

La tecnologia cArtù di Grifal vanta prestazioni superiori con il taglio del consumo di materia prima

«Proprio per venire incontro a questa esigenza – spiega Gritti – Grifal ha brevettato la tecnologia cArtù. Si tratta di un nuovo sistema per l’ondulazione della carta che realizza un prodotto con prestazioni protettive e caratteristiche funzionali superiori, a fronte di un’importante riduzione nel consumo di materia prima: un prodotto interamente in carta, che rappresenta quindi la vera alternativa green alle plastiche per l’imballaggio di protezione e riempimento».

L’effetto della pandemia

Nell’ultimo anno l’uso di imballaggi è aumentato anche per effetto della pandemia, che ha accelerato l’incremento delle vendite online. A maggio 2020 si è registrato un aumento pari al +80% rispetto all’anno precedente e il trend continuerà a crescere anche nei prossimi anni: solo per rimanere in Ue, la stima di crescita annua dello shopping digitale si aggira sul +20%.

In Europa crescita annua dello shopping digitale del 20%, del cartone ondulato tra il 4 e l’8

Questi e altri indicatori evidenziano come la crescita del settore del packaging, e in particolare del comparto del cartone ondulato, stimata tra il +4% e +8% annuo fino al 2025, sia inarrestabile. «Per comprendere la portata dei cambiamenti che questo fenomeno sta generando nel settore del packaging – prosegue Giulia Gritti – vanno considerati diversi fattori. Innanzitutto l’e-commerce comporta cicli di trasporto più impegnativi per i prodotti: la spedizione del collo singolo tramite corriere all’utente finale, in alternativa al classico trasporto su pallet tramite camion, genera un livello di complessità che sta spingendo sia la progettazione di packaging su misura sia la certificazione di soluzioni d’imballo adeguate alle vendite on line».

Grifal certificata da Amazon

Grifal è la prima azienda italiana inclusa nell’Amazon Packaging Support and Supplier Network (Apass) per aver dimostrato di saper progettare e realizzare soluzioni di imballaggio certificate per la vendita online e conformi ai requisiti del gigante dell’e-commerce. Oltre alla certificazione degli imballi di clienti e aziende che vogliono vendere i prodotti su Amazon, il laboratorio test interno di Grifal è l’unico in Italia in grado di eseguire 30 protocolli internazionali di prova definiti da Ista, acronimo di International Safe Transit Association, l’organizzazione mondiale che definisce gli standard di analisi e valutazione degli imballi perché proteggano il contenuto a fronte delle più disparate sollecitazioni meccaniche e climatiche. L’obiettivo è la corretta valutazione del packaging rispetto a numerosi cicli di movimentazione, stoccaggio e trasporto.

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