San Giuseppe di Ponziano Loverini - Storia di un recupero
Nella Chiesa Nuova di Ponte San Pietro, la presentazione del recupero dell'opera "San Giuseppe" di Ponziano Loverini.
Nella Chiesa Nuova di Ponte San Pietro, la presentazione del recupero dell'opera "San Giuseppe" di Ponziano Loverini.
La delicatezza dei gesti e il sentimento espresso in questa tela sono straordinari. Il piccolo Gesù è steso sul lettino, adagiato su due cuscini; il materassino presenta un elegante accostamento cromatico tra il rosa ed il verde smeraldo. I capelli biondi sono ricciolini e la pelle del viso e dell’orecchio è leggermente arrossata come se il bimbo avesse dormito sul fianco e si fosse svegliato sul momento. Dunque la resa è estremamente realistica. Giuseppe gli sistema il lenzuolo per coprirlo meglio e il Bambino alza le braccia verso di lui, in cerca del gioco e per essere rassicurato. Il dipinto, uno dei più riusciti anche nel disegno e nella tecnica pittorica, è una vera e propria apologia della figura paterna del santo: l’anziano Giuseppe guarda amorevolmente il bimbo e tra la sua barba canuta pare di scorgere un’espressione compiaciuta, quasi un sorriso. Le sue mani da falegname sono capaci di gesti delicatissimi ed affettuosi, come quelli di una madre. La scena è una felicissima invenzione dell’artista.: solitamente i dipinti religiosi ufficiali presentano un San Giuseppe meno caratterizzato psicologicamente e, dal punto di vista della relazione col Bambino, la sua iconografia è molto convenzionale. Questo non è un San Giuseppe adorante, ma è un papà che si prende cura del suo bambino. In questa tela la sensibilità dell’artista trova veramente la possibilità di manifestarsi in tutta la sua profondità. (Dott.ssa Silvia Carminati)