Lydia Gelmi Cattaneo prima bergamasca “Giusta tra le Nazioni”
Il 6 e 7 marzo i social di deSidera Teatro propongono la visione gratuita del documentario che presenta la vita di questa donna, straordinaria e coraggiosa, oggi poco nota, ma straordinaria e coraggiosa.
deSidera quest’anno non può incontrare i cittadini bergamaschi e gli studenti che come, d’abitudine, aderiscono alle proposte teatrali fatte in occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio) e della Giornata dei Giusti tra le nazioni (6 marzo). Abbiamo quindi deciso di proporre al pubblico un percorso di conoscenza di una figura che ci è apparsa molto significativa per Bergamo: Lydia Gelmi Cattaneo, prima bergamasca tra i giusti per nazioni (1974), donna di grande cultura e modernità sconosciuta ai più. Abbiamo prodotto un documentario lavorando sulla ricostruzione della sua vita attraverso i documenti che abbiamo rintracciato nei diversi enti culturali della provincia (Ateneo di Scienze Lettere e Arti, Archivio di stato, Biblioteca e archivio di storia locale di Ponte San Pietro, Archivio dell’Eco di Bergamo, Fondazione Papa Giovanni XXIII). Grazie all’Isrec e ad un giornalista, Mirko Roncoroni, la figura di Lydia viene collocata nel contesto storico nazionale e locale e grazie a Paola Bigatto (regista e drammaturga che si è occupata per molto tempo dei giusti tra le nazioni) viene proposto un breve focus sui Giusti tra le nazioni e sul tribunale dello Yad Vashem.
L’intenzione con cui il documentario è stato costruito è quella di guidare gli spettatori non solo nella vita di Lydia ma anche nei meandri di una ricerca documentaria non ancora terminata ma che, al contrario, apre a nuovi interessanti orizzonti di studio e riflessione su un momento storico centrale per la nostra storia, nazionale e locale.
Clicca qui per guardare il documentario sulla pagina Facebook e sul canale YouTube.
Nel 1974 Israele conferisce a Lydia Gelmi Cattaneo, prima tra i bergamaschi, il titolo di Giusto tra le nazioni, per aver salvato numerosi ebrei tra il 1943 e il 1945. La vita questa donna, straordinaria e coraggiosa, è oggi poco nota se non totalmente sconosciuta.
Figlia di un ufficiale medico, nasce a Presezzo nel 1902, sposa il veterinario Camillo Cattaneo e si trasferisce a Ponte San Pietro, successivamente abiterà al Castello di Valverde, dove resterà fino alla morte nel 1994. Madre di quattro figli, si distingue sin da giovanissima per il suo spiccato interesse per la cultura. Miniaturista, amica d’infanzia di Papa Roncalli, tra le prime donne ad ottenere la patente di guida è una grande appassionata di archeologia e di popoli lontani, dal 1972 è socia dell’Ateneo di Bergamo. Dalla documentazione che stiamo raccogliendo in questi primi mesi di studio, abbiamo ricostruito alcuni episodi che l’hanno vista protagonista di azioni di salvataggio di interi gruppi familiari.
Da alcune testimonianze di partigiani, ancora da verificare con accuratezza, emerge che Lydia sia coinvolta anche nell’organizzazione della fuga in treno verso la Svizzera di numerosi prigionieri della Grumellina.
Dalle memorie di chi l’ha conosciuta sembra che non gradisse raccontare, se non in rarissimi casi, ai suoi figli e ai suoi nipoti le vicende di quegli anni e, forse per questo motivo, le sue gesta sono ancora oggi poco note. Sappiamo però che non si prodigò solo per gli ebrei ma anche per i partigiani, per i prigionieri stranieri in fuga e, probabilmente, anche per persone vicine al governo fascista cadute in disgrazia. Le ricerche in corso oggi, nate anche dalla preziosa collaborazione della famiglia, stanno aprendo possibilità inedite di ricerca su questa donna coraggiosa e sul suo complesso contesto di riferimento.
La ricerca, portata avanti da deSidera Teatro, è finalizzata alla produzione di uno spettacolo teatrale in occasione della Giornata della Memoria 2022.