Costanza Principe: concerto pianistico
Per la Stagione Concertistica della Società del Quartetto, ospite una pianista nata nella musica.

La pianista Costanza Principe si esibirà in concerto con musiche di musiche di: Bach; Bach Busoni; Schumann.
Contrariamente alla prima pianista di questa Stagione (Daniela Giordano, ascoltata il 10 febbraio) Costanza Principe è figlia d’arte (entrambi i genitori sono pianisti e il nonno è Quirino Principe, il famoso musicologo). Per lei, quindi, un cognome “pesante” ma portato con grandissima consapevolezza e altrettanta “leggerezza”.
È giovanissima (classe 1993) e per 7 anni (dai 18 ai 24 anni) ha vissuto e studiato a Londra: alla Royal Academy of Music, Christopher Elton (pianista e didatta) l’ha sgrezzata ed ha agito da catalizzatore per conoscere e… conoscersi; e poi è tornata “perché in Italia c’è ancora tantissimo da scoprire e riscoprire”. Costanza si considera… “resiliente” (capace di affrontare e superare eventi anche traumatici o periodi di difficoltà) tenace e disponibile ad ascoltare gli altri e se stessa; ed è per questo che le è piaciuto accostare alla Musica (“linguaggio e messaggio universale che ci mette in contatto con la parte più profonda di noi”) un corso universitario attinente alla psicanalisi.
Si riconosce anche impulsiva perché – pur desiderando come tutte le ragazze della sua giovane età di cambiare qualcosa dello status del suo essere – si reputa fortunata di saper apprezzare anche i propri difetti; in verità assai… pochi (ndr).
Ama, dopo il pianoforte, il suono del violoncello; considera Robert Schumann il più grande compositore di tutti i tempi (a cui dedica, questa sera, l’intera seconda parte del proprio programma) e Martha Argerich la più grande esecutrice.
Per definire la “Musica Classica” Costanza usa l’aggettivo “forte” ben sapendo di riferirsi alla indicazione dell’autorevole nonno Quirino; e non poteva essere diversamente!
Conosceremo, così, “sul campo” e meglio questa pianista, baciata dal “fato” per le tante qualità (orecchio assoluto; sincerità; la Musica come “servizio”) che si ripromette un concerto che coinvolga e sorprenda il pubblico della SdQ anche per un repertorio “meno battuto” e che, comunque, rispetti “una dimensione di viaggio che porti gli ascoltatori per mano dall’inizio alla fine”