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Domenica
30
Gennaio

Il Barbiere di Siviglia

“C’era una volta, non molto tempo fa, in una tetra città della Spagna, una fanciulla che veniva tenuta prigioniera dal suo misterioso tutore". Continua così la Stagione di Lirica e Concerti del Teatro Donizetti.

EVENTO CONCLUSO

“C’era una volta, non molto tempo fa, in una tetra città della Spagna, una fanciulla che veniva tenuta prigioniera dal suo misterioso tutore… La poverella era costantemente vigilata da persone

e creature al servizio del perfido Bartolo. Egli si professava ‘Dottore’, ma da quel poco che era dato sapere, si trattava solo di uno scienziato dilettante. La sua mira principale, in realtà, era sposare l’ignara e ricca Rosina usando, senza rimorsi, ogni sorta di trucchi e sotterfugi. Molte delle creature che popolavano il suo palazzo, non erano altro che esperimenti mal riusciti. Ambrogio ne rappresentava l’esempio più evidente. Se non ci fosse stata la durissima governante Berta a gestire la casa, la situazione sarebbe stata ingovernabile, che con il suo piglio inflessibile e sinistro riusciva a tenere a bada le balorde creature. Bartolo, aveva un subdolo collaboratore che con la scusa di insegnare musica alla sventurata fanciulla, tesseva trame oscure per favorire il suo datore di lavoro. I suoi suggerimenti erano inquietanti e intrisi di maldicenze. Questo non faceva che confermare quanto il suo mantello oscuro potesse intralciare il bene. Ma ognuno ha il suo prezzo ed anche Basilio non può che cedere al miglior offerente.

La nostra storia inizia a mezzanotte, in piazza, sotto il balcone di Rosina. In quella paurosa casa non si dorme e dietro le tende un occhio vigile osserva tutto. È l’ora delle streghe. Misteriose ombre, come pipistrelli si aggirano. Non è chiaro che cosa intendano fare né chi sia il loro padrone. Acquattato nel buio c’è anche il principe azzurro della situazione, che in questo caso è solo un conte in cerca di emozioni e ufficialmente innamorato della bella reclusa. Mosso da paladini istinti egli s’ingegna, ma tutte le sue strategie sembrano inefficaci per entrare della magione di colei che ama.

In questa notte che pare non terminare mai, un altro personaggio si aggira furtivo. È Figaro, un inquietante figuro che vaga nell’oscurità di Siviglia. Regge un sacco pieno di capelli ed ha un rasoio in mano. Avrà sinistre intenzioni? No, in realtà non vi è niente di strano. È solo un barbiere che offre le sue prestazioni a qualsiasi ora del giorno e della notte. Si continua a cantare l’alba e l’aurora, ma sembra che queste non arriveranno tanto presto, anzi dovremo passare, prima, per un innaturale e rumoroso temporale. Malgrado i sinistri presagi, gli eroi sfidano la sorte ed entrano nel funereo palazzo. Le fiamme dal grande camino amplificano e allungano le ombre sopra le teste degli animali appese alle pareti. Una strana atmosfera, quasi stregata, li avvolge… per fortuna c’è quel fiore di Rosina… […]”

Già questo inizio di sinossi può ricordare alcune atmosfere buie e sinistre delle favole scritte per educare le giovani ragazze che si affacciano alla vita, ma qui la situazione è differente, nessuno è veramente cattivo e spaventoso. E la ragazza in questione se la sa cavare benissimo. Mettere in scena un nuovo allestimento del Barbiere è una sfida dove ci vuole coraggio e disinvoltura. L’opera passa per una delle più divertenti. ed in effetti lo è. Ma l’umorismo può transitare attraverso molti linguaggi ed impostazioni. Personalmente le situazioni che mi fanno più ridere non son necessariamente quelle più solari o colorate. L’umorismo nero è una cifra che sento molto vicina e trovo che si addica a questa situazione. In questa messinscena non troveremo la Siviglia sabbiosa e assolata a cui siamo stati abituati, ma la favola, tinta di nero, di una fanciulla segregata in casa da un lascivo tutore. Questo genere di linguaggio umoristico ha una lunga e prestigiosa tradizione che parte dalla letteratura e, passando per il teatro, arriva all’arte cinematografica, che ne ha veicolato e sdoganato il vocabolario. Ma stiamo tranquilli perché comunque finirà con “… e tutti vissero felici e contenti”.

Dramma comico in due atti. Musica di Gioachino Rossini.
Libretto di Cesare Sterbini dalla commedia Le barbier de Séville di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais.
Prima rappresentazione: Roma, Teatro Argentina, 20 febbraio 1816

Il conte d’Almaviva Matteo Roma
Bartolo Diego Savini
Rosina Anna-Doris Capitelli
Figaro Paolo Ingrasciotta
Basilio Alessandro Abis
Fiorello Pierpaolo Martella
Berta Tiberia Monica Naghi
Ambrogio Federico Pinna
Un ufficiale Pietro Miedico
Direttore Jacopo Rivani
Regia, scene e costumi Ivan Stefanutti

Luci Fiammetta Baldiserri
Assistente alla regia e alle scene Filippo Tadolini
Assistente ai costumi Stefano Nicolao
Assistente alle luci Gianni Bertoli
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Maestro al fortepiano Hana Lee
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Coproduzione Teatri di OperaLombardia e Shanghai Consevatory of Music

Nuovo allestimento

Foto di Alessia Santambrogio

Informazioni

Prezzo: da €5,00 a € 70,00€

Contatti

Telefono: 035.4160612
Email: [email protected]

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Data e Ora

Inizio: domenica 30 gennaio 2022 15:30

Fine: domenica 30 gennaio 2022 16:30

Giorni di apertura
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Luogo
Teatro Donizetti

Bergamo, Piazza Cavour 15