I giganti della montagna

Ultimo, e incompiuto, dei testi teatrali del drammaturgo siculo nonché premio Nobel x la letteratura Luigi Pirandello, concepito già negli anni “20 e scritto tra il 1932-33, trae ispirazione  da una delle Novelle per un anno, in questo caso “Lo storno e l'angelo centuno”.

Bene ha fatto il Capannone in quel bellissimo e al tempo stesso struggente spazio che è il cortile del Palazzo conti Passi a Villongo, già sede ai tempi di esperienze meditative e vite consacrate, e ai tempi nostri ritrovata sede di esperienze di vita pastorale e  non solo nella comunità villonghese. I Giganti della montagna del Capannone con l'abile regia di Claudio Belotti sono uno spettacolo teatrale vero, con tutto quello che occorre , nulla più nulla meno, nonostante tutto e nonostante il covid 19 e i conseguenti provvedimenti .

Lo spettacolo si è rivelato prova di sicura maturità registica, esercizio e espressione di grande sapienza corale della compagnia Il Capannone, drammaturgia riuscita e rispettosa nel trasporre la poetica pirandelliana in un tempo spazio sonoro visivo e cinetico di riuscita gradevolezza ritmica, dai tempi giusti e dall'equilibrio tra momenti ora drammatici, poetici , allusivi e divertenti o grotteschi tipici del teatro nel teatro pirandelliano.