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Parco Nettuno

La Fontana di Nettuno fu installata al centro del terreno di fronte a villa Gnecchi negli anni venti del ‘900: l’area, conosciuta in precedenza come Campogrande, venne denominata allora: “Pratone di Nettuno”. In quegli anni Vittorio Gnecchi Ruscone apportò rilevanti modifiche alla facciata della villa, che aveva ereditato dal padre Francesco e che, fino al 1888, era stata di proprietà della famiglia Confalonieri: la scalinata centrale fu dotata di balaustra in pietra scolpita; le finestre del terzo piano vennero private del terrazzo a ringhiera e, al loro fianco, in nicchie già esistenti, furono poste due statue; altre sei statue vennero allineate sulla sommità dell’edificio. Al centro della prima trovò posto, come già detto, la Fontana di Nettuno; su tre lati del perimetro fu piantata una carpinata (doppia quella orientale) e il lato affacciato alla strada fu chiuso da una bassa inferriata. L’area sul retro fu arredata con un viale formato da una doppia fila di cipressi chiuso sul fondo da una fontana, sormontata da arco trionfale. Al centro dell’arco la dea Diana che osserva Meleagro eAtalanta che, con l’ausilio di due cani danno la caccia ad un cinghiale. In due archetti laterali Apollo e Venere (quest’ultima scomparsa da qualche anno). Una serie di statue poste su piedistalli e raccordate da architettura vegetale delimitava il lato meridionale. Mentre per il parco di Nettuno e per la relativa fontana non si conoscono, almeno per il momento, documenti scritti riguardanti la progettazione e la realizzazione, per la fontana di Atalanta e per la porzione di parco che la comprende le notizie sono più abbondanti.
Luogo

Verderio Superiore

via dei Prati

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Eventi