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4 (più 1) consigli sul cibo in vacanza che avrei voluto sapere prima

Articolo. Potete mettere in valigia tutti gli outfit che volete. Portare un costume in più, un paio di scarpe di ricambio, una felpa perché «non si sa mai». Ma per il cibo durante le vacanze, come vi organizzate? Ecco una guida per imparare a mangiare bene, senza spendere un patrimonio, senza strafare, senza paura e senza rinunciare al gusto, anche lontano da casa

Lettura 6 min.

Disclaimer: se pensate di leggere l’ennesimo articolo su come non esagerare durante le vacanze, seguendo consigli di alimentazione spiccia, vi tranquillizzo subito. Quello che segue non ha niente a che vedere con diete e restrizioni.

Al contrario, voglio raccontarvi come sono riuscita a sopravvivere ai miei viaggi mangiando bene, spendendo il giusto e – soprattutto – tornando a casa con un bagaglio ricco di esperienze autentiche. E poi c’è un ultimo consiglio, che troverete solo alla fine di questo articolo… quindi, abbiate pazienza! Iniziamo dal principio.

Come riconoscere (ed evitare) i ristoranti turistici non autentici

Non vi ho chiesto se per le vostre vacanze estive avete optato per una meta al mare, in montagna, o magari una città. Non ve l’ho chiesto perché poco importa. A meno che non abbiate scelto di rintanarvi come degli eremiti sulla cima dell’Everest, o di giocare a «Cast Away» su un’isola deserta, è molto probabile che siate in partenza per una meta turistica. E sapete come funziona la ristorazione in questi posti? Esatto: ci sono tantissimi ristoranti per turisti, costosi e poco autentici. Niente paura. Vi spiego come riconoscerli in pochi step: i ristoranti turistici – al mare, al lago o in montagna – hanno caratteristiche comuni e molto riconoscibili.

Quasi tutti espongono un menù ben visibile, tradotto (spesso approssimativamente) in diverse lingue, su una lavagna o bacheca molto luminosa, corredato di foto dei piatti. Certo, il menù di questi locali deve attrarre l’attenzione di tutti. C’è poi chi vuole attirare ancora più pubblico, ricorrendo al profilo del “buttadentro”, ovvero un cameriere fisso all’entrata del locale che propone ai passanti di sedersi. E, ancora più evidente, nella sala o nel dehors di questi ristoranti non sentirete parlare la lingua o il dialetto locale. Questo significa che i locals non si cibano qui, e se non lo fanno – dico io –un motivo ci sarà!

Volete evitare i ristoranti turistici? Provate ad allontanarvi leggermente dalle vie più trafficate del centro. Chiedete consiglio ai locali. Fermate i passanti a spasso con il cane, domandate all’edicolante o al farmacista. Fate ricerca online. E qui si apre un bel tema: io non sono una grandissima fan delle recensioni sui ristoranti, spesso sono un’arma a doppio taglio. Purtroppo (o per fortuna) il mio lavoro mi ha insegnato che dietro ogni commento ci possono essere motivazioni, gusti ed esperienze diverse. Piuttosto, guardate i canali social di un locale. Ma non i post che la proprietà ha pubblicato: cercate tra i contenuti in cui il ristorante è stato taggato dagli utenti per farvi un’idea più reale e meno inflazionata.

Vi starete chiedendo perché questo astio nei confronti dei ristoranti turistici? Nel totale rispetto del loro lavoro, credo che purtroppo non siano rappresentativi di una cultura locale che passa anche attraverso le esperienze enogastronomiche che i turisti fanno in loco. Siete ovviamente liberi di dissentire!

Come sopravvivere al buffet dell’ all inclusive

C’è chi sceglie di andare in vacanza con un pacchetto completo, tutto incluso, alloggiando in strutture con un ristorante a buffet che serve ricchi pasti, dalla colazione alla cena. Snack disponibili tutto il giorno e bevande illimitate. Modalità abbuffata on!

Ci sta, le ferie sono fatte anche per staccare e rilassarsi. In questo tipo di vacanza potete permettervi il lusso di non muovere un dito. E io non sono nessuno per giudicarvi, anzi. Anche io sono stata più volte in queste strutture. E vi dirò di più: ho lavorato per diversi anni all’interno di villaggi vacanze con formula all inclusive, proprio di quelli che vi ho appena descritto. Ecco come ho scoperto tutti i segreti per sopravvivere.

Intanto una buona notizia: la maggior parte di questi hotel ha una pianificazione bi-settimanale del menù. Il buffet cambia quotidianamente per 15 giorni – durata media di un soggiorno – per poi ripetersi di nuovo. Se avete prenotato una o due settimane in questa formula, non temete. Potrete mangiare qualcosa di diverso ogni giorno.

Se quello che vi spaventa sono le porzioni, e la possibilità di abbuffarvi senza ritegno e senza limiti (dimenticandovi anche della “linea”), ecco alcuni consigli. Prima di tutto, provate a imporvi delle regole, come ad esempio fare solo due passaggi al buffet durante il pasto. Questa scelta è utile non solo per la dieta, ma soprattutto per evitare gli sprechi di cibo, che in questa tipologia di ristoranti sono purtroppo all’ordine del giorno. È lecito alzarsi anche tre, quattro o più volte da tavola, ma solo se promettete di riempire il piatto con qualcosa che non verrà avanzato: vi osservo!

Approfittate della varietà dei piatti proposti per imparare buone abitudini, riempiendo il piatto con verdura, pesce, frutta fresca e tutto ciò che di solito non mangiate a casa, per pigrizia o perché sono alimenti che non sapete cucinare. Cogliete l’occasione per bere più acqua e spremute di frutta, rinunciando o limitando il consumo di bevande gassate e alcolici. E se invece avete scelto di godervi le vostre vacanze senza troppi pensieri, fatelo con libertà! Non saranno due settimane di “sregolatezza” a cambiare il vostro stile di vita.

Come risparmiare sul budget dei pasti in vacanza

Se per quest’anno non potete concedervi il lusso di mangiare fuori sia a pranzo che a cena per tutti i giorni della vostra vacanza, vi capisco. Vale lo stesso per me che quest’estate ho scelto di affittare un appartamento. Potrò ottimizzare il budget destinato ai pasti facendo la spesa in un supermercato o – ancora meglio – in un mercato locale. La cucina a disposizione servirà a preparare alcuni pasti direttamente nell’appartamento, sia da consumare subito che da portare “al sacco”.

Se non avete a disposizione una cucina vera e propria, potete optate per un fornelletto da campo, da utilizzare all’aria aperta in campeggio, in giardino o in montagna. Oppure potete acquistare al supermercato pietanze pronte al consumo. Vi consiglio in questo caso di mettere in valigia anche posate e stoviglie riutilizzabili, così da evitare l’utilizzo della plastica monouso, per una vacanza sostenibile in tutti i sensi (per il portafoglio e per l’ambiente).

Come mangiare bene all’estero

In partenza per l’estero? Ottima scelta! Il nostro è un Paese bellissimo, ma fuori dall’Italia ci sono altrettanti luoghi speciali. Alcuni di voi saranno spaventati all’idea di trovare una cucina completamente diversa dalla nostra, in particolare se state uscendo dall’Europa. Mica vorrete mangiare casoncelli ai Caraibi? Voglio tranquillizzarvi subito: assaggiare le cucine etniche direttamente nel posto in cui sono nate è un’esperienza irripetibile. È un po’ come immergersi a capofitto nelle tradizioni locali, imparando culture e usanze nuove.

Non dovete assaggiare tutto, se non ve la sentite. Iniziate dai piatti più conosciuti, quelli che al meglio rappresentano la cucina locale, per mettervi alla prova e per abituare il vostro palato a sapori nuovi. Fate tutto in piccoli step, se desiderate apprezzare veramente quello che la vostra meta ha da offrire.

Se volete approfondire ancora di più l’arte culinaria del Paese che state visitando, vi consiglio un tour guidato oppure una lezione di cucina locale. Vi aiuterà a comprendere ancora meglio le tradizioni, gli ingredienti e le preparazioni, e la vera anima che si cela dentro ogni singolo piatto, con il vantaggio che poi lo potrete replicare anche a casa! Per completezza, vi dico che ci sono catene di fast food e ristoranti italiani praticamente in ogni angolo del mondo. Se proprio siete alle strette, c’è sempre un piano B!

Consiglio extra: regole per i souvenir culinari

Vi siete innamorati di un prodotto e volete farlo assaggiare a tutta la famiglia? Avete trovato un ottimo cibo a buon mercato e volete farne scorta per casa? Sorrido scrivendo queste parole perché un paio di anni fa, di rientro da una vacanza tra Puglia e Basilicata, ho riempito il bagagliaio della mia 500 con tanto olio e tanta conserva di pomodoro da sembrare un contrabbandiere. Penso di non aver avuto bisogno di acquistare questi due alimenti per almeno un anno.

Ma torniamo al punto. Come portare a casa dei souvenir culinari? Dipende dal mezzo con cui vi spostate. Se viaggiate su strada (con auto, bus o treno, moto o bicicletta) oppure via mare con il traghetto, non avrete alcun limite o problema.

Se invece viaggiate in aereo, ecco come comportarvi. I cibi solidi possono tranquillamente viaggiare in cabina, nel bagaglio a mano. Dovrete solo far attenzione al peso e alle dimensioni di ciò che state trasportando, e che non sia un alimento illegale in Italia. Attenzione al liquido di conserva degli alimenti: la mozzarella, per quanto possa sembrare solida, galleggia in un liquido: non potete metterla nel bagaglio a mano a meno che non sia stata acquistata dentro il terminal dell’aeroporto.

I liquidi come l’olio, i sughi e le bevande che superano i 100 ml vanno per forza nel bagaglio da stiva. Occhio ai contenitori fragili, c’è il rischio che si rompano causando un vero disastro. Il consiglio della nonna è di arrotolare le bottiglie nei vestiti, creando degli strati ammortizzanti. La soluzione più efficace è dotarsi di contenitori in polistirolo oppure di acquistare del pluriball per imballaggi.

Viaggiate con il solo bagaglio a mano? Ecco una soluzione ancora più pratica e sicura: spedite direttamente la merce a destinazione con un corriere. Potrete viaggiare senza pensieri e più leggeri, in tutti i sensi.

Ora che conoscete tutti i segreti, potete partire sereni. Se vi va di condividere le vostre esperienze, se questi consigli sono stati utili e se vi ritrovate in quello che avete appena letto, taggate @eppenbergamo sui social. Vi auguro un buon viaggio, ricco di esperienze e di sapori autentici!

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