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Il progetto green del Birrificio Elav

Articolo. “Un birrificio indipendente artigianale, per nome e per vocazione” lo definiscono i due soci fondatori di Elav Birrificio Indipendente, Antonio Terzi e Valentina Ardemagni

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Per questa bella realtà di Comun Nuovo, che ha iniziato la propria attività oltre 18 anni fa, le parole chiave sono lavorare, sperimentare e conoscere. Senza mai tradire il piacere che li ha spinti ad iniziare, con l’obiettivo di spingere tutta la community verso una “luppolo-consapevolezza, per capire il senso e l’origine di ciò che abbiamo di fronte”.

Da sempre Elav lavora su due fronti: il professionista, rifornendo i migliori locali anche oltre il territorio bergamasco, e i consumatori finali. A questi ultimi è dedicato lo shop online . Le spedizioni raggiungono tutta Italia, mentre su Bergamo e provincia è attivo il servizio di consegna gratuita a domicilio, senza minimo d’ordine, entro le 24 ore (tra lunedì e venerdì). La consegna viene effettuata direttamente dai ragazzi di Elav e – a partire da oggi – si arricchisce di una bella novità. È la consegna, con vuoto a rendere, di una cassetta da 20 bottiglie da 33 cl con un packaging più semplice, più ecologico. E anche più economico per chi la acquista, ma senza ovviamente dover rinunciare alla qualità del prodotto. Questo servizio, disponibile inizialmente per la Pils e la Grunge Ipa, permette di ridurre l’impatto sull’ambiente grazie all’imballaggio “basic” e al riutilizzo delle bottiglie. Un’attenzione che sta davvero a cuore ai soci – Terzi e Ardemagni – e che non si limita solo all’interesse che ogni giorno mostrano per il territorio, o alla produzione in birrificio.

Da qualche tempo, infatti, Elav ha fondato un’associazione no profit chiamata Kairòs – tempo, in greco. Un progetto green di riqualificazione dell’area adiacente la Cascina Elav, spazio estivo di somministrazione, alla Grumellina di Bergamo. Qui, grazie ad un centinaio di soci volontari, un’area di 5000 mq donata da Elav si sta trasformando in un bosco, con spazi dedicati alla cultura e orti condivisi. Un bel progetto che si unisce a quello, già attivato da qualche anno, di autoprodurre il più possibile le materie prime utili al birrificio. Orzo, frutti rossi, erbe officinali e luppolo vengono coltivati direttamente, con coltivazione biologica in permacultura, nei terreni di proprietà tra il parco della Cascina e della Valle di Astino.