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Raccontare Crespi d’Adda attraverso la letteratura del lavoro

Articolo. Dal 21 settembre al 25 ottobre torna Produzioni Ininterrotte, l’evento che racconta la vita e le idee del Villaggio Crespi nel segno di una profonda rinascita culturale

Lettura 4 min.
panorama di Crespi d’Adda dal belvedere (Walter Carrera)

“Il lavoro ci farà liberi, la libertà ci farà grandi” disse Garibaldi nel 1862 alla Fratellanza operaia. Una buona sintesi di quello che doveva essere lo spirito del Villaggio di Crespi d’Adda a fine Ottocento. Vera e propria cittadina costruita nel 1878 dal padrone della fabbrica adiacente per i suoi dipendenti e le loro famiglie.
Il nome stesso, “Crespi”, nient’altro è se non il nome della famiglia di industriali cotonieri lombardi che costruì questo ideale villaggio del lavoro accanto alla propria industria tessile, lungo la riva del fiume Adda. Nel Villaggio i lavoratori vivevano in case dotate di orto, giardino e tutti i servizi necessari per una vita serena e soddisfacente. Il padrone provvedeva ai bisogni di ogni dipendente, agendo quasi come una sorta di Stato nello Stato che tutela i suoi cittadini e colma i ritardi della giovane Italia unificata.

ingresso della fabbrica di Crespi d’Adda
ingresso della fabbrica di Crespi d’Adda
(Foto Walter Carrera)

L’oblio e la rinascita

Lo stabilimento venne chiuso nel 2003 e abbandonato per circa un decennio. L’impresa di farlo rinascere ad altra funzione era per molti insormontabile. Tuttavia nel 2013 l’imprenditore bergamasco Antonio Percassi decide di fare di Crespi d’Adda la sede operativa delle proprie aziende e un campus per l’arte e l’innovazione.

L’idea che portò a Produzioni Ininterrotte

L’idea parte da lontano. Anni fa, quando Crespi ebbe l’occasione di tornare ad essere l’ambiente di lavoro che l’aveva reso ricco, io e l’architetto Mauro Piantelli pensammo di organizzare alcuni incontri per portare Crespi verso una valorizzazione non solo lavorativa ma anche culturale”. Spiega così la rinascita Giorgio Ravasio, Presidente dell’Associazione Culturale Crespi d’Adda e nipote di nonni e zii impiegati presso il fu Cotonificio. È da questo spirito che genera una manifestazione come il Festival della Letteratura del Lavoro “Produzioni Ininterrotte”, a Crespi d’Adda dal 21 settembre al 25 ottobre per la seconda edizione.

Il desiderio è quello di valorizzare il villaggio nelle due anime che lo compongono, quella lavorativa e quella culturale: “La produzione culturale e paesaggistica a Crespi non si è mai fermata; anche quando quella industriale ha vissuto un periodo buio, il Villaggio ha continuato a creare paesaggio, vita e energia culturale. È quindi per questo che parliamo di Produzioni Ininterrotte: per rendere omaggio e per ridare forza a una sfera culturale che ha permesso a Crespi di tornare a vivere dopo l’oblio”.

esterno dell’UNESCO Visitor Centre
esterno dell’UNESCO Visitor Centre
(Foto Marlin Dedaj)

La letteratura

Cultura e lavoro dentro Produzioni Ininterrotte s’incontrano nella letteratura. “Crespi è un esempio non unico di città industriale, si rifà infatti alle città industriali inglesi di fine Settecento. Lo spirito della vita operaia dell’epoca, i sacrifici, il carattere coraggioso degli imprenditori del tempo e la loro voglia di creare un ambiente lavorativo efficiente e al tempo stesso sicuro per i lavoratori sono tutt’oggi un modello per tutti. Solo gli scrittori possono narrare efficacemente vite così intense e complesse”.
L’edizione 2019 pone quindi al centro opere letterarie e teatrali (come ad esempio l’opera “Fiume” di Pierluigi Vercesi del 29 settembre) legate alla vita quotidiana di un mondo forse arretrato, ma profondamente radicato nei valori di fiducia, impresa e coraggio che hanno caratterizzato Crespi e tutto il territorio bergamasco.

L’architettura e Camillo Boito

Quest’anno sarà dato ampio spazio al tema dell’architettura e alla figura di Camillo Boito con un convegno a lui dedicato condotto dal professor Sandro Scarrocchia (il 21 settembre), un dialogo dal titolo “Ogni città è un giardino” dedicato alla tematica del paesaggio (il 22 settembre) e due visite guidate a Crespi d’Adda, alla Centrale Idroelettrica e al villaggio operaio (tutti i sabati e le domeniche del Festival).
Camillo Boito fu il primo architetto italiano a pensare che le industrie, oltre che efficienti, potessero essere anche belle, evolute e decorate. Senza di lui, che fu anche uomo di cultura e letterato (il 21 settembre sarà rappresentata in prima assoluta la piece teatrale “Un Corpo”, tratta dall’omonima opera di Boito, ndr), oggi Crespi sarebbe molto diversa”spiega Ravasio. Boito fu maestro, tra gli altri, di Gaetano Moretti, l’architetto che costruì il cimitero di Crespi, il mausoleo di famiglia, la Centrale Idroelettrica Taccani e il campanile della Chiesa di San Gervaso e Protaso a Trezzo sull’Adda, quest’ultimo visitabile sabato 21 settembre.

(interno della centrale idroelettrica di Crespi d’Adda
(interno della centrale idroelettrica di Crespi d’Adda
(Foto Marlin Dedaj)

Il senso di impresa di Simone Pianetti

“…un giustiziere ante litteram che diventò assassino per difendere la sua idea di impresa. È un bergamasco, un personaggio un po’ controverso mosso però da un fortissimo senso d’impresa, che fu poi anche la causa scatenante delle sue azioni”. È con queste parole che Ravasio racconta Simone Pianetti e i due eventi del Festival che lo vedono protagonista: domenica 22 settembre (alle 17 e alle 21) la compagnia Visioni Teatrali presenta “Il diavolo in Valle, Simone Pianetti tra storia e racconto”. Lo stesso giorno il nipote Denis ne racconta la vicenda nel libro “Cronaca di una vendetta” (alle 18).

Letture dantesche

Dante era un moderno all’interno della sua cultura. La lettura del suo Purgatorio vuole essere un invito a ritrovare all’interno delle sue opere un approccio moderno, nuovo e di ispirazione, nonché di elementi distorsivi e di nuovi spunti sulla modernità”. Questo il senso delle letture dantesche del 4, 11, 18 e 25 ottobre, eventi straordinari di questa edizione.

Gennaro Cannavacciuolo a Crespi d’Adda
Gennaro Cannavacciuolo a Crespi d’Adda
(Foto Walter Carrera)

La storia locale

Boito, Pianetti, Dante. Ma senza i Crespi tutto questo non sarebbe potuto accadere. Il Festival ha quindi in programma alcuni appuntamenti dedicati a loro. In primis la presentazione dei libri di Cristian Bonomi e Luigi CortesiSilvio Benigno Crespi. L’uomo, il politico, l’imprenditore” e “Famiglia e impresa alle origini dell’industria lombarda: I Crespi ‘Tengitt’ dal 1805 al 1890” (sabato 28 settembre). Altri due appuntamenti letterari saranno quelli del 29 con Cristiano Sormani Valli e l’ultimo lavoro “La bambina” e con il poeta Marco Caramella che presenterà “Tutto storto nel verso giusto”.
Inoltre la storia locale e quella della famiglia Crespi saranno al centro della serie “La guerra dei sogni” (1, 3, 8 e 10 ottobre) dedicata al periodo tra le due guerre mondiali in cui Silvio Crespi (interpretato dall’attore Gennaro Cannavacciuolo) fu tra i protagonisti.

Delineato il programma (tutto rigorosamente a ingresso libero) è chiaro a questo punto anche l’intento ambizioso di Produzioni Ininterrotte: riportare alla luce quella carica di ideali e visioni che fece di Crespi d’Adda un luogo fondamentale della storia italiana ed europea fra Ottocento e Novecento.

http://www.crespidadda.it