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Sette libri per tenere allenato il cuore (anche sotto l’ombrellone) consigliati dalla libreria indipendente Incrocio Quarenghi

Guida. L’estate non è finita, e il caldo (feroce e senza tregua) ce lo ricorda quasi ogni giorno. Eppure, agosto porta con sé sempre qualcosa di magico. Sarà forse il fatto che la città si svuota, ma pare che le lancette dell’orologio rallentino: tutto sembra statico, aleatorio, metafisico (come in un quadro di Giorgio de Chirico o di Giorgio Morandi). Tutto, in questo momento di soglia, può accadere. Una buona scusa, quindi (oltre che per bere molta acqua), per riposare, allentare le tensioni e – perché no? – leggere un buon romanzo

Lettura 5 min.

Anni fa, mi trovavo a casa di amici tedeschi e, fra una chiacchierata e l’altra, venni a conoscenza della parola Gemütlichkeit. Complicato rendere in italiano questo vocabolo (simile, per certi versi, al danese Hygge), più facile, invece, suggerire il significato di quel che esprime, ovvero accoglienza, agio, intimità, buon umore. Atmosfere dell’animo, queste, che hanno a che fare con un profondo senso di familiarità e sicurezza. Ecco, quando penso alla libreria Incrocio Quarenghi (fondata, nel 2014, da Monica Morzenti, sinologa e traduttrice) mi viene in mente proprio la parola tedesca Gemütlichkeit.

All’Incrocio Quarenghi, posizionata al civico 32 dell’omonima via, la letteratura è ordinata per aree geografiche e quella orientale (soprattutto cinese) è la più ricca per numero di testi. Ben nutrito il reparto dedicato alla saggistica e alla poesia, ampio quello riservato ai bambini e ai graphic novel. Ma non è solo la presenza di titoli ricercati (e mai banali) a fare di questa libreria un punto di riferimento culturale importante all’interno del tessuto sociale cittadino, non l’epifania di colori (a volte tenui, a volte chiassosi) sprigionata dai suoi scaffali (che a me che amo l’Irlanda ricordano un po’ quelli della Books Upstairs di Dublino) e nemmeno i laboratori, i gruppi di lettura e i tanti eventi che organizza durante l’anno (che riscuotono sempre un grande successo).

La forza dell’Incrocio risiede nei suoi librai (dalla precisa e profonda conoscenza letteraria) che, con garbo e discrezione, ascoltano, con attenzione e senza fretta, desideri ed esigenze del cliente, riuscendo, sempre con il sorriso, a consigliare il volume più appropriato. Ovvietà forse, che però, in un mondo di librerie standardizzate e senza anima (e, a volte, pure “incattivite”), contribuiscono a rendere genuino e accattivante questo luogo e, per quanto mi riguarda, a farne un posto oraziano, del cuore, dove sentirsi in pace.

«Dopo la chiusura del Caffè Letterario, ho pensato che a Bergamo mancasse uno spazio adibito all’incontro e aperto al dibattito – racconta Monica Morzenti –, una libreria indipendente che potesse diventare crocevia fra il centro città e via Quarenghi, zona ad alto tasso di immigrazione. La scelta dei dipendenti è caduta su persone che, per età, gusti, interessi e provenienza, fossero il più possibile diverse fra loro, in modo da poter rispondere alle differenti richieste di un pubblico spesso vasto ed eterogeneo. Un suggerimento scrupoloso, infatti, accompagnato magari da un parere e da un confronto costruttivo, credo sia valore aggiunto prezioso affinché un cliente possa dirsi soddisfatto. Questa è l’arma vincente della nostra libreria, che si avvale del lavoro di Ludovica Holz, Matteo Bianchi, Mauro Messina e Laura Bozza, la cui attività si basa, imprescindibilmente, sul rapporto umano».

Un lavoro non sempre facile. «È dura pagare gli stipendi e gestire una libreria non commerciale, cercando di coltivare lettori ambiziosi – spiega Morzenti –. La gente, inoltre, legge mediamente poco, è sempre meno scolarizzata e sempre meno interessata alla cultura, alla quale antepone il mangiare, l’abbigliamento e il divertimento: cose spesso effimere. Del resto, anche il mercato libraio è un mercato frenetico, ipertrofico e questo non aiuta di certo. Ma è anche vero che è inutile obbligare a leggere chi non vuole farlo: è un’impresa disperata. Più funzionale, forse, educare i bambini, sin da tenera età, al piacere dei libri. Far capire loro che leggere è una delle massime forme di divertimento, un mezzo per volare via con la fantasia, per gettare uno sguardo dentro sé stessi e comprendersi meglio».

Ed è proprio con l’idea di volare via (fosse, anche solo, dal caldo di agosto) che Monica, Matteo, Ludovica e Mauro hanno selezionato sette titoli da mettere in valigia e portare in vacanza: letture godibili e leggere per tenere allenate le emozioni, ma soprattutto per rilassarsi e cominciare settembre con una marcia in più.

Sheng Keyi, «Crescita selvaggia» (Fazi Editore, 2022)

Ce lo consiglia Monica:

«È la storia della famiglia Li, attraverso la quale emerge una fotografia interessante della società cinese (e dei suoi cambiamenti), senza per questo scadere nell’idillio lirico campestre o, al contrario, nel libro-denuncia del regime comunista. La scrittura dell’autrice (nata nel 1973) è piacevole e la traduzione molto buona. È un romanzo a tratti drammatico, che tratta di ambizione e coraggio, ma anche dell’inesorabilità del fato. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono farsi un’idea sul mondo cinese, al di là delle solite notizie che vengono diffuse dai media occidentali».

Bernardo Zannoni, «I miei stupidi intenti» (Sellerio Editore, 2021)

Ce lo consiglia Monica:

«L’autore è molto giovane, ma la sua scrittura presenta un’agilità e una maturità invidiabili, che non tradiscono per nulla i suoi 27 anni. È l’autobiografia di una faina che racconta la sua infanzia infelice. È infatti stata cacciata di casa perché zoppa, accusata di non poter più contribuire all’economia familiare. I toni sono intensi e drammatici ma, allo stesso tempo, molto leggeri. Quel che più colpisce di questo libro è la caratterizzazione del protagonista: un animale dagli istinti a volte brutali e crudi, che si muove in un ambiente “antropizzato”, fatto di sedie, tavoli e letti. Un ambiente che, però, non viene mai connotato da un’atmosfera favolistica. La cifra stilistica del romanzo, infatti, è strettamente realistica e il dualismo che intercorre fra bene e male, passione e razionalità, emerge in tutta la sua forza. È un testo breve, coinvolgente, che si legge in fretta, bello e toccante. Le persone a cui l’ho consigliato lo hanno assai gradito».

Jennifer Egan, «La casa di marzapane» (Mondadori, 2022)

Ce lo consiglia Matteo:

«Jennifer Egan (della quale avevo già amato “Il tempo è un bastardo”) è una scrittrice statunitense che lavora molto sul rapporto fra gli esseri umani e sulle eventuali problematiche che ne possono scaturire. Il protagonista de “La casa di marzapane” si chiama Bix Bouton, un quarantenne mago dell’informatica che crea una nuova tecnologia battezzata “Riprenditi l’inconscio”, un programma che consente di accedere a qualsiasi ricordo personale e di condividerlo con altri individui. Non credo se ne possa estrapolare una critica, senza appello, al mondo dei social. Credo, piuttosto, che l’autrice voglia sottolineare le potenzialità di una tecnologia che, dopotutto, dipende dall’uso che ne fanno gli uomini. Se gestita in modo appropriato, i risultati non possono che essere estremamente positivi; se usata in modo sbagliato, si possono invece aprire scenari inquietanti. La scrittura è decisamente scorrevole, quasi musicale».

Camila Sosa Villada, «Le cattive» (Edizioni SUR, 2021)

Ce lo consiglia Matteo:

«Il romanzo, ambientato in Argentina fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei primi anni Novanta, è una sorta di autofiction in costante equilibrio fra sogno e realtà. Narra le vicende di una prostituta trans evidenziando i soprusi e le violenze che lei e la sua comunità quotidianamente subiscono. È una denuncia verso il perbenismo piccolo borghese della società argentina, ma anche un inno alla vita: attorno alla protagonista fiorisce un microcosmo di persone che, con le loro miserie e i loro desideri, sono costantemente alla ricerca della libertà, indissolubilmente legata al tema dell’identità. La scrittura è particolare e decisamente avvincente».

Tove Jansson, «Campo di pietra» (Iperborea, 2022)

Ce lo consiglia Monica:

«È un racconto sulla solitudine e sulla vocazione che muta in ossessione, ma anche sulla ricerca tardiva di sé stessi e del rapporto perduto con i figli. È la storia di un giornalista, Jonas, che parte in vacanza con le figlie (Karin e Maria) ma, invece che godersi il panorama che le isole Åland offrono, preferisce impiegare il tempo a scrivere la biografia di un perfido magnate dei media chiamato, semplicemente, “Y”; un uomo che si diverte a manipolare le parole e a usarle per i propri fini. Una figura agli antipodi rispetto a Jonas che, per tutta la vita, ha dimostrato grande cura per le parole. Eppure, proprio la passione per la scrittura ha allontanato, da tempo, il giornalista dalla famiglia. Il soggiorno sull’isola (e l’amore di Karin e Maria) lo aiuteranno a schiarirsi le idee e a interessarsi a ciò che più conta davvero».

Giovanna Zoboli e Mariachiara Di Giorgio, «La zuppa Lepron» (Topipittori, 2022)

Ce lo consiglia Ludovica:

«Questo è veramente un bellissimo libro per i bambini, preferibilmente dai 3 ai 6 anni. È la storia di un coniglio che ama cucinare zuppe meravigliose. Un giorno, decide di aprire un ristorante ma, proprio all’apice del suo successo, verrà minacciato da alcuni animali. Spazio a mistero e suspense per un finale comunque a lieto fine. I colori a pastello e le illustrazioni delicate concorrono a dare valore aggiunto al testo. Del resto, Giovanna Zoboli e la casa editrice Topipittori sono sinonimo di qualità».

Hubert e Kerascoët, «La vergine del bordello» (BAO Publishing, 2022)

Ce lo consiglia Mauro:

«“La vergine del bordello” è un bellissimo graphic novel del grande fumettista e colorista francese Hubert Boulard. Ambientato nella Parigi degli anni Trenta, narra la vicenda di Bianca che, per vendicare la sorella assassinata, intraprende una serie di indagini che la porteranno in una casa di piacere per altolocati e facoltosi clienti. Rifiutando di prostituirsi, diventerà la presenza più anomala e apprezzata di quel luogo, ma la sua vita cambierà per sempre. Tra giallo e presa coscienza di sé, fra passato e modernità, questo testo è altamente intenso e ingegnoso: un ottimo modo per passare un’estate sotto l’ombrellone in raffinatezza».

Non resta quindi che fare tesoro di questi consigli e immergersi nella lettura: ne va della vostra mente e del vostro cuore.

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