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#dallepartidiDio: «et labora», il lavoro per Madre Cristina e Suor Benedetta

Podcast. A Bergamo, nel Monastero di San Benedetto, non si lavora per mantenere una famiglia né per portare a casa uno stipendio. Eppure, il lavoro è uno dei pilastri della vita di Madre Cristina Picinali e di Suor Benedetta Pavanello. C’è qualcosa della loro quotidianità che può aiutarci a capire la nostra? Il primo episodio del nostro nuovo podcast

Lettura meno di un minuto.
Madre Cristina e Suor Benedetta

Inizia oggi una nuova rubrica di Eppen in forma di podcast #dallepartidiDio. Una serie di puntate a cadenza mensile nelle quali interrogheremo donne e uomini della Chiesa bergamasca su alcuni temi d’attualità: dal lavoro al capitalismo, dalle relazioni alla guerra. E cercheremo di capire cosa ha da dire sul mondo chi sta “dalle parti di Dio”.

Siamo nel cuore della Città Bassa, all’incrocio tra via Sant’Alessandro e via Carlo Botta. Il Monastero di San Benedetto è uno dei luoghi più antichi della nostra provincia, con i suoi affreschi di fine Cinquecento firmati da Cristoforo Baschenis il Giovane e la bella tela secentesca di Gian Paolo Cavagna, che ci accoglie quando entriamo in Chiesa.

È un luogo ricco di storia che per funzionare, però, ha bisogno di molto lavoro. In pochi sanno che il Monastero di San Benedetto è registrato come una piccola azienda agricola. Le suore che abitano il Monastero coltivano la terra, allevano animali da cortile, mangiano ciò che producono. Ma con quale spirito lavorano? E qual è il senso di un lavoro che non ha stipendio né scatti di carriera? Lo abbiamo chiesto alla badessa, Madre Cristina Picinali, e all’economa della comunità, Suor Benedetta Pavanello.

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