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Dirama, pratiche quotidiane e grandi temi per prendersi cura dell’ambiente

Articolo. Natura, ecologia, piante e animali. Progettazione partecipata, cittadinanza attiva e mobilità sostenibile. La seconda edizione della rassegna (1-26 luglio) tra boschi e digitale è un’occasione per costruire un rapporto più consapevole con la natura

Lettura 4 min.
Illustrazione di Alessandro Adelio Rossi

Una passeggiata sul fiume Brembo per ripulirlo dai rifiuti, una città da percorrere in bicicletta per renderla più sostenibile. Nuove economie inclusive che mettono al centro le persone, protagoniste di uno spazio pubblico da progettare insieme. Muoversi meglio, consumare di meno, custodire la natura, le relazioni e il territorio sono modi differenti di prendersi cura dell’ambiente di cui siamo parte. Piccole scelte quotidiane personali, che contribuiscono a creare un mondo più sostenibile, buone pratiche in cui ognuno si può impegnare e che la rassegna Dirama (1 – 26 luglio) promuove anche quest’anno attraverso un calendario di appuntamenti in versione ridotta, alcuni in diretta sui social, altri dal vivo.

L’idea è nata proprio durante una passeggiata nel bosco con un amico: perché non fare delle attività legate al campo internazionale di Legambiente? – racconta Francesca Bolazzi, ideatrice e coordinatrice di Dirama e fondatrice di Woodoo Studio, che insieme all’associazione ambientalista promuove la rassegna, di cui è partner anche il Parco dei Colli – Storicamente ho sempre partecipato a queste esperienze, così ho chiamato il capo campo di Legambiente per proporre la cosa, che è subito stata accolta con entusiasmo”.

Se conosci, rispetti. Questo è un concetto che da sempre guida l’attività di educazione ambientale, di cui mi occupo da 35 anni in Legambiente – spiega Luciano Gelfi Amo quello che faccio da sempre, da quando negli anni Ottanta con il nostro gruppo di Brembate e Filago abbiamo cominciato a impegnarci sul tema dei rifiuti solidi urbani. Sensibilizzare ed educare al rispetto dell’ambiente è la base: dallo spreco di acqua, agli acquisti al supermercato, all’utilizzo dell’automobile, all’importanza di capire che la differenziata va benissimo, ma ora dobbiamo imparare a ridurre i rifiuti che produciamo. Coinvolgere le persone e aumentare l’interesse sui temi ambientali non è semplice, soprattutto in Italia, dove c’è un grande disinteresse e si ritiene sempre che sia solo lo stato a dover fare queste cose, che ha una sua responsabilità, ma è altrettanto vero che la persona singola può fare molto, a partire dalle sue scelte quotidiane”.

Le iniziative di Dirama sono pensate proprio per far luce su questi temi, con l’idea di portarli un po’ fuori dal sottosuolo, per raccontare cosa fanno per l’ambiente tutte le realtà e le persone ospiti. Nascono così appuntamenti come “Economia: che Alternative abbiamo?”, una chiacchierata sui temi dell’economia sociale e della finanza etica con Gemma Albanese, dell’Ufficio Microcredito di Mag Verona, una rete di collegamento per imprese sociali, cooperative, associazioni e fondazioni del Terzo Settore (15 luglio alle 19 in diretta Facebook). In calendario anche “Bergamoriparteinbici” (17 luglio alle 19 in diretta Facebook), che mette a confronto alcune delle più interessanti esperienze nazionali sul tema delle due ruote a pedali, con Remo Capitanio, redattore del BICIPLAN di Bergamo, Paolo Pinzuti di Bikeitalia, Sebastiano Venneri del GRAB Roma, Federico del Prete di Legambici e Thomas Flengi di Bicipolitana Pesaro.

Tra le conversazioni in diretta social anche l’appuntamento del 16 luglio alle 19 su Instagram: “Chi progetta la città?”, con Giorgia Floro, architetta e ricercatrice indipendente dell’associazione La Capagrossa di Ruvo di Puglia e con l’architetta Gloria Gusmaroli, responsabile organizzativa di Dirama che si occupa di progettazione partecipata e riuso socio-culturale: “Pensiamo al verde, ma vale per ogni altro aspetto della vita di una città – spiega – Oltre alle istituzioni, anche la comunità stessa può mettere in campo delle idee e delle soluzioni, che la politica può non aver messo a fuoco. Un coinvolgimento vero è la chiave di volta, non quella di facciata, fatta per far numero o far notizia, ma un lavoro certosino di tessitura di relazioni. Oggi le giovani generazioni non hanno molta familiarità con queste dinamiche ed è importante sensibilizzare loro, come l’intera comunità sulle potenzialità che una cittadinanza attiva può liberare”.

Non solo conversazioni, ma appuntamenti sul campo per Dirama, che ha promosso anche momenti divulgativi nel bosco in cui riconoscere piante e uccelli e passeggiate ecologiche sui corsi d’acqua locali, pensate per conoscere meglio il territorio e allo stesso tempo raccogliere i rifiuti. Come accade negli eventi di Legambiente, in cui grandi e piccoli sono direttamente coinvolti nella cura del verde pubblico e in iniziative pensate per conoscere meglio la natura, la sua flora e la sua fauna. Domani mattina l’appuntamento è sul Brembo a Osio Sotto (ritrovo in via Caduti sul Lavoro alle 9), mentre domenica 19 ci si sposterà sul Morla a Valtesse (ritrovo in via S. Antonio da Padova alle 9).

L’idea alla base della rassegna è partire dal contesto locale – spiega Gloria Gusmaroli – Spesso per parlare di buone pratiche si guarda fuori, invece anche sul territorio c’è tanto che merita di essere valorizzato. Nel dialogo poi vengono coinvolte anche persone provenienti da altre realtà, che fanno cose che ci piacciono molto”.

È il caso di Ottavia Belli, fondatrice di Sfusitalia, il motore di ricerca italiano per trovare i negozi alla spina più vicini – rinunciando così agli imballaggi superflui e limitando l’impatto sull’inquinamento – ospite ieri di Dirama per l’incontro “Quando riduci, riusi,ricicli? (Davvero)”, il cui intervento si può ascoltare sul sito web della rassegna. Online anche la chiacchierata sul tema “Riparte la città, con Andrea Poggio della segreteria nazionale di Legambiente e Alfredo Drufuca ingegnere esperto di pianificazione dei trasporti, che sono intervenuti sul tema della mobilità sostenibile e a zero emissioni nelle nostre città, insieme a Nicola Cremaschi già Presidente di Legambiente Bergamo, che ha lasciato per ATB Servizi.

Cura dell’ambiente è anche ripensare un diverso modo di rapportarsi all’alimentazione e alla produzione del cibo, seguendo le riflessioni di Francesca Forno, professoressa di Sociologia dei consumi presso l’Università di Trento, che ha all’attivo molti lavori sugli stili di vita, l’innovazione sociale e i movimenti alimentari, disponibile sempre online, insieme ai contributi sul tema del consumo critico di Simonetta Rinaldi e Cinzia Terruzzi attiviste della Rete di Economia Solidale Cittadinanza Sostenibile: “una rete informale, formata da associazioni, ricercatori e cooperative, che si occupa di promuovere un’economia solidale ecologica e impatto zero e nello specifico sul territorio organizza mensilmente ‘Mercato agricolo e non solo’ – spiega Cinzia Terruzzi – Oltre ai mercati a chilometro zero, quel ‘non solo’ rappresenta la parte di divulgazione del progetto, a cui ogni associazione contribuisce proponendo incontri, convegni e approfondimenti pensati per promuovere e valorizzare forme di economia che portino a un cambiamento nelle filiere, verso modalità più eque e rispettose per l’uomo e per l’ambiente”.

Sito Dirama

(fotografie di Anna Arzuffi e Giulia Casamenti; illustrazione di Alessandro Adelio Rossi)

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