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Il modello sanitario lombardo punta all’Europa

Articolo. Tra investimenti, nuove sfide e rapporti con il privato, la sanità lombarda rappresenta un riferimento per tutto il Paese. Questo modello sarà al centro del «Laboratorio Sanità», una due giorni organizzata in Fiera a Bergamo il 14 e il 15 giugno da ATS Bergamo, ASST Spedali Civili e altri importanti partner

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P untare sul monitoraggio, lavorare sulla prevenzione e valorizzare la partnership tra pubblico e privato. Il futuro della sanità in Lombardia passerà da questi fattori che sono emersi con forza nel post pandemia, quando l’intero tessuto sanitario bergamasco e lombardo è stato chiamato a importanti riorganizzazioni e sforzi per garantire servizi e cure. A tracciare questa linea è l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, tra gli ospiti che inaugureranno in Fiera a Bergamo il «Laboratorio Sanità» il prossimo 14 giugno.

«Da una parte è giusto per i cittadini mettere da parte un momento di grande sofferenza – spiega Bertolaso – ma per chi ha delle responsabilità istituzionali è fondamentale invece fare tesoro di quelli che sono stati anche i molti errori, le grandi difficoltà, ma pure l’impegno straordinario dei nostri medici e dei nostri infermieri in uno dei periodi più complicati, se non il più complicato dal dopoguerra ad oggi». «Per questo – prosegue l’assessore – bisognerà quindi investire molto di più sul monitoraggio e su tutta l’’attività epidemiologica di controllo sul territorio di tutti quei segnali che possono caratterizzare un cambiamento, una difficoltà, un disagio in alcune fasce della nostra cittadinanza».

E poi sarà fondamentale la prevenzione: «Da un lato – precisa Bertolaso – dobbiamo sicuramente rinforzare quelle che sono le capacità di risposta delle strutture sanitarie, dall’altro dobbiamo – lo diciamo sempre, ma è poi estremamente difficile farlo – creare una rete sul territorio che riprenda le esperienze positive che hanno contraddistinto la storia della medicina territoriale, quella nel quale il ruolo dei medici condotti era essenziale e rappresentava un modello al quale, chi faceva medicina, si rivolgeva per avere quelle aspirazioni e motivazioni per diventare medico».

Il modello sanitario lombardo

In questo contesto, il modello di sanità lombarda sarà destinato ancora una volta ad assumere un ruolo da capofila. «Sicuramente – assicura l’assessore – il nostro modello sarà protagonista di tutte quelle sfide che dovremo affrontare per quanto riguarda la sanità e la tutela della salute. Lo è stato in passato e lo è stato anche nel periodo Covid, durante il quale, nonostante grandi difficoltà, ha dimostrato grande forza creando, ad esempio, l’Ospedale da campo a Bergamo o l’Ospedale in Fiera a Milano. Queste iniziative sono state viste con grande sufficienza da alcune componenti tecnico scientifiche, ma invece hanno rappresentato lo spartiacque, il rompighiaccio di attività, di ruoli e di tradizioni che dovranno necessariamente assumere delle innovazioni per cambiare quello che è il modo di fare medicina, di approcciarsi ai pazienti e garantire una salute migliore per tutti».

E per far ciò servirà analizzare la “relazione” tra sanità pubblica e privata. «Questa partnership – spiega Bertolaso – rappresenta un modello positivo anche a livello europeo, che funziona. La Lombardia è la settima regione in Italia per investimenti e spese per il settore privato. Molte altre regioni italiane, che non vengono mai citate, spendono molto di più per garantire l’assistenza sanitaria a livello privato rispetto alla Lombardia, ovviamente in proporzione per quanto riguarda il numero di abitanti. Noi vogliamo portare avanti questo modello, che deve sempre più integrarsi: mai infatti deve accadere che la parte pubblica entri in conflitto con quella privata e viceversa. Ci deve essere un gioco di squadra: puntare a una sinergia e una collaborazione nelle quali si valorizzano tutte le eccellenze del settore pubblico e si motivano e valorizzano anche quelle del settore privato. Vogliamo fare della Lombardia un grande punto di riferimento non solo italiano, ma pure europeo. Questo è quello che vogliamo garantire in futuro, una qualità sempre migliore di tutta la sanità lombarda, nella quale quella bergamasca viene considerata un’eccellenza e un punto di riferimento ».

All’interno del «Laboratorio Sanità», Bertolaso sarà protagonista di tre appuntamenti: il 14 giugno con l’incontro «La sanità che cambia» e il 15 giugno con un doppio momento, il primo dal titolo «migliorare la performance tra innovazione e sostenibilità: confronti internazionali delle riforme dei Sistemi Sanitari in Europa» e il secondo dedicato a «nuove partnership pubblico – privato per il rilancio del Sistema Sanitario».

Il ruolo di ATS Bergamo

L’idea di portare a Bergamo il «Laboratorio Sanità» – il primo appuntamento di una roadmap che porterà a novembre al Forum di Arezzo – è nata da ATS Bergamo come segno di riconoscenza per tutto l’impegno messo in campo dagli addetti ai lavori durante l’intera pandemia. «Alcune iniziative – spiega il direttore generale di ATS Bergamo Massimo Giupponi – hanno assunto da subito una rilevanza oltre ai nostri confini, tra queste l’Ospedale da campo allestito proprio in Fiera e i “Covid Hotel”, attivati durante la prima ondata, che hanno permesso di ospitare circa 600 pazienti dimessi dagli ospedali che non avevano soluzioni abitative in condizione di garantire l’adeguato isolamento».

«Inoltre – prosegue il direttore generale – dobbiamo ricordare la “Rete Ossigeno”, una nuova organizzazione che ha consentito a circa 4.800 pazienti di essere serviti con la ossigenoterapia domiciliare, a fronte di una utenza ordinaria di circa 170. Questo progetto è stato fortemente voluto e organizzato dai nostri Comuni, dalla rete delle farmacie, dai carabinieri che, con i volontari, hanno garantito la consegna delle bombole».

Un grande lavoro di squadra che si è ulteriormente rafforzato con gli sforzi di tanti soggetti che hanno sostenuto economicamente numerosi progetti, tra i quali l’iniziativa «Abitare la cura» promossa da L’Eco di Bergamo, Diocesi di Bergamo e Confindustria Bergamo. «Abbiamo pensato che tutte queste attività – spiega Giupponi – potessero essere oggi le basi per un confronto più ampio, un’iniziativa di assoluta importanza nazionale che potesse portare a Bergamo altre significative esperienze, legate soprattutto alla sanità territoriale. Il territorio e la necessità di definire nuovi modelli organizzativi sull’intera filiera territorio – domicilio sono il vero filo conduttore di tutto l’evento».

Oltre ad analizzare il mondo della sanità locale, il «Laboratorio Sanità», pensato anche in occasione dell’anno della Capitale della Cultura e in stretta collaborazione con l’ASST Spedali Civili e con loro direttore generale Massimo Lombardo, permetterà di mettere a confronto il sistema sanitario lombardo con altre esperienze internazionali, con l’obiettivo di analizzare punti di forza e criticità e recepire spunti che possano portare benefici e miglioramenti sul territorio.

Il «Laboratorio Sanità»

« Per sua natura e dimensione il sistema lombardo guarda all’estero – precisa Giupponi – per questo in Fiera proporremo due sessioni di lavoro dedicate all’esclusivamente alla situazione internazionale. Ci concentreremo su due temi fondamentali per il nostro sistema sanitario. Il primo riguarda le performance organizzative e la sostenibilità dei sistemi sanitari, attraverso un tavolo che permetterà di analizzare lo stato di avanzamento di alcune riforme dei sistemi sanitari europei. Il secondo indagherà invece l’organizzazione della medicina di territorio: ascolteremo le esperienze dei medici di medicina generale in diversi Paesi e, successivamente, avvieremo un confronto specifico con alcuni direttori generali di aziende italiane ed alcune figure di spicco della medicina di base in Lombardia».

Durante il «Laboratorio Sanità» verranno approfonditi numeri temi legati alla sanità, tra i quali la medicina d’urgenza, la telemedicina, il ruolo delle farmacie, il ruolo delle professioni per l’integrazione socio sanitaria, le cure palliative, il Metaverso, il ruolo tra terzo settore e sinergie tra pubblico e privato. L’obiettivo degli organizzatori è quello consolidare l’iniziativa in Fiera per i prossimi anni. «Si sta già lavorando per organizzare qui le prossime edizioni – assicura il direttore generale di ATS – Ci piacerebbe che attorno a questo evento si potessero concentrare le attenzioni e l’impegno di tutti quei mondi che hanno affinità con la sanità: dalla scuola all’Università, già protagonista quest’anno con sessioni dedicate alla longevità, dalle istituzioni alle imprese, passando per il mondo del Terzo settore. Abbiamo voluto coinvolgere, già in questa prima edizione, anche tutti gli ordini professionali, che si troveranno sempre di più a costruire in rete un sistema di servizi che necessariamente dovrà fare i conti con la carenza di figure professionali».

Durante i giorni del «Laboratorio Sanità», sia il 14 che il 15 giugno, si discuteranno i «Poster Gallery» sull’applicazione del DM77 riferito ad anziani e persone fragili. Le presentazioni permetteranno mi mettere in luce, grazie al lavoro di numerosi professionisti della sanità, le best practices di miglioramento dei percorsi di cura e assistenza di numerose regioni, tra le quali Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio.

Informazioni generali

Il «Laboratorio Sanità 20/30 Lombardia - Bergamo» riunirà nella Fiera di via Lunga centinaia di esperti e relatori legati al mondo della sanità lombarda, nazionale e internazionale. L’appuntamento, che si terrà il 14 e il 15 giugno, sarà la prima tappa di un percorso di avvicinamento al 18esimo Forum Risk Management in Sanità di Arezzo, in programma dal 21 al 24 novembre. L’inaugurazione della manifestazione, che offrirà una ventina di tavoli tecnici e di approfondimento, si terrà il 14 giugno alle 9,30 con un incontro dal titolo «La sanità che cambia», che vedrà tra gli ospiti l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso e il ministro alla Salute Orazio Schillaci.

L’iscrizione alla due giorni è gratuita per tutti gli operatori sanitari, sociosanitari e per il personale amministrativo e tecnico della sanità pubblica e privata. L’iniziativa è aperta anche a tutti coloro che vogliono approfondire temi legati al mondo della sanità. Sul sito ufficiale sono disponibili tutte le informazioni sugli incontri in programma, sugli ospiti presenti e sui crediti formativi a disposizione del personale sanitario.

Contenuto a cura di ATS Bergamo

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