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La pausa ai dazi americani ridà il sapore dei formaggi al Made in Italy

Articolo. Nonostante i pesanti limiti della pandemia, l’export dell’agroalimentare italiano chiude il 2020 con un +1,9%. È il massimo storico di sempre, con un valore di 46,1 miliardi di euro

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È ancora presto per dire se l’uscita dal tunnel sia iniziata, ma certamente è una buona notizia. La guerra commerciale tra Usa e Unione europea vede una battuta d’arresto, e i super dazi introdotti da Trump (per la disputa Airbus-Boeing) per quattro mesi sono sospesi, primo effetto dell’arrivo di Biden alla Casa Bianca.

Una boccata d’ossigeno per tutto il mondo agricolo e industriale italiano, già provato da mesi di pandemia.

Le nostre eccellenze e le nuove sfide

«È un’ottima notizia per il settore lattiero caseario italiano, il più colpito dai dazi», ha commentato su L’Eco di Bergamo, all’indomani della notizia, Paolo Zanetti (ai vertici dell’azienda di famiglia, ma che in questo caso parla da presidente di Assolatte), ricordando come «gli Usa siano una destinazione fondamentale per l’export nazionale di formaggi. L’Italia è primo fornitore straniero per gli Usa (38mila tonnellate nel 2019, un controvalore di quasi 350 milioni di euro) mentre gli Usa sono la prima destinazione extra-Ue per le aziende italiane». La speranza è che ora la tregua si trasformi in pace vera, azzerando definitivamente i super dazi che, in un anno, hanno causato al settore una perdita di oltre 60 milioni di euro.

Avanti con l’export, investendo sull’intera filiera

Con un valore di oltre 3,5 miliardi, il settore lattiero caseario è sempre più orientato verso l’export. Il 35% della produzione nazionale già oggi arriva su tavole europee ed extraeuropee: sono le eccellenze del made in Italy che tutto il mondo ci invidia, e che - quando le conosce - apprezza e richiede.

Parte da Bergamo un’azienda che si è guadagnata da tempo un ruolo di primo piano nel comparto, la Zanetti Spa, realtà bergamasca leader proprio nella produzione ed esportazione di formaggi italiani, a partire dal Grana Padano Dop e dal Parmigiano Reggiano Dop. Fiori all’occhiello di una realtà che vanta una storia di 120 anni e 5 generazioni, 9 stabilimenti in Italia, quasi 500 dipendenti, e un fatturato di oltre 500 milioni di euro nel 2020. Con formaggi esportati nei 5 continenti (grafico più avanti), in oltre 90 Paesi del mondo.

Sono dati importanti per la nostra economia, come per tutta la filiera del settore, frutto di investimenti costanti nel tempo. Ora però occorre accelerare, per non perdere quote importanti alla ripresa dopo la pandemia. Le imprese di trasformazione del settore lattiero caseario svolgono un ruolo difficile e ogni giorno più complesso, che comprende sia gli aspetti produttivi sia quelli commerciali. E ancora di più per chi si muove sui mercati esteri, trainando tutta la filiera. Ecco allora la richiesta base, rivolta in primis a chi ha responsabilità politiche e di governo: affrontare per davvero il tema della semplificazione e della burocrazia, specchio di un Paese talvolta poco attento alle esigenze di chi fa impresa.

 

Settore lattiero-caseario: il futuro è scritto nella tradizione

Anche il futuro del comparto agricolo sarà sempre più nel segno della sostenibilità. Una direzione ribadita recentemente anche dal nuovo Report sulle prospettive agricole dell’Unione europea 2020-2030.

Nell’ultimo anno, segnato dalla pandemia, il settore ha dovuto affrontare sfide senza precedenti, dalle chiusure di alcuni mercati alle questioni logistiche, ai cambiamenti della domanda. Ma a queste sfide il settore si è adattato, mostrando la sua resilienza. E introducendo ad un futuro, scrive il Report europeo, nel quale alcune tendenze preesistenti ne risulteranno rafforzate. Come ad esempio le preoccupazioni per la salute, l’origine e l’ambiente, che risulteranno tra i fattori chiave delle scelte dei consumatori.

Più sostenibilità, dunque. Mantenendo sempre alta l’asticella della qualità dei propri prodotti. Un percorso avviato da tempo da Zanetti Spa, tanto da portare l’azienda bergamasca con sede a Lallio sul podio speciale dell’Index Future Respect 2020, che presenta ogni anno i Bilanci di sostenibilità più apprezzati dagli stessi consumatori (è tra i 44 ritenuti più interessanti su oltre 1.100 Bilanci selezionati).

Una sfida vinta ogni giorno puntando sulla qualità e l’eccellenza, riuscendo a fare i formaggi genuini di una volta, ma su scala industriale. Un percorso che chiede investimenti continui, che ora puntano a raggiungere una sostenibilità della produzione lungo tutta la filiera. In questo contesto vanno le riduzioni degli sprechi, su cui la Zanetti lavora, come delle risorse idriche (molto utilizzate nel settore) ma anche per la riduzione di rifiuti e di emissioni. O ancora per l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili (ora al 100%).

Coniugare qualità e sostenibilità

In questo percorso virtuoso, da anni Zanetti interviene anche sul primo anello della filiera, incoraggiando i produttori nell’attuazione di buone pratiche tramite un meccanismo che premia la qualità del loro latte. Sono oltre 1.400 i controlli che ogni anno l’azienda effettua presso i fornitori di latte. E tutti i conferenti di Zanetti si trovano in un raggio massimo di 60 chilometri dai caseifici di Marmirolo (Mn) e San Gervasio (Bs).

E poi sicurezza, formazione dei dipendenti, responsabilità di prodotto, biodiversità, benessere animale. Un’attenzione complessiva alla sostenibilità e al territorio, che attraversa tutta l’articolata filiera su cui è imperniata l’attività produttiva.

Tradizione e sviluppo sono perfettamente conciliabili proprio nella misura in cui sono “sostenibili”. Questo vuol dire che servono obiettivi condivisi da tutti i protagonisti della filiera (e non imposti), servono valutazioni di impatto delle nuove politiche e tempi di adeguamento congrui allo stato del settore. Nessun libro dei sogni, ma un realissimo libro della sostenibilità, un po’ come il Bilancio di sostenibilità annuale della Zanetti, dove si traccia la strada già percorsa e la direzione per il futuro.

Zanetti formaggi: I dati di un’azienda di successo

3 D.O.P. (Denominazioni di Origine Protetta)

Grana padano Dop Parmigiano Reggiano Dop, Provolone Valpadana Dop: sono i 3 principali formaggi prodotti da Zanetti Spa, nel rispetto degli standard imposti dalle Dop, e commercializzati in tutto il mondo.

530.000

litri di latte conferiti ogni giorno ai caseifici per produrre il Grana Padano Dop.

1 milione

di forme: è la capacità di stagionatura complessiva nei 9 stabilimenti dell’azienda

60 km

la distanza massima tra gli allevamenti di bovini da latte e la sede di lavorazione dello stesso per la produzione del formaggio. Un legame forte con la territorialità delle materie prime, nel rispetto dei disciplinari di produzione.

1.400

i controlli sui produttori di latte (effettuati ogni anno) e il continuo stimolo a produrre sempre meglio, perchè la logica del controllo di filiera e dello stimolo al produrre latte di primissima qualità è una delle chiavi del successo e della trasformazione del latte in formaggio di alta qualità.

791

i diversi formati di confezionamento (solo per il Grana Padano) per rispondere alle esigenze di oltre 3.000 clienti in tutto il mondo.

Circa 23 milioni di kg

di Grana Padano Dop venduti ogni anno in oltre 90 Paesi del mondo.

Nove stabilimenti e leader in italia

 

LALLIO (BG)

È la sede legale, commerciale e amministrativa della Società, punto di partenza di spedizioni nazionali e internazionali. Lo stabilimento ospita inoltre la stagionatura di 150.000 forme di Grana Padano.

 

SAN GERVASIO (BS) e MARMIROLO (MN)

Principali stabilimenti di produzione di formaggio Grana Padano Dop. In queste due unità produttive, Zanetti SpA produce 1000 forme di Grana Padano al giorno.

 

PANOCCHIA (Parma)

Stabilimento dedicato alla porzionatura, grattugia e confezionamento di Parmigiano Reggiano. Può ospitare per la stagionatura fino a 150.000 forme di Parmigiano Reggiano.

 

CASTELBELFORTE (Mantova)

Il GranMag, inaugurato a marzo 2018, è il nuovo stabilimento di stagionatura Zanetti completamente automatizzato. Attrezzato con una tecnologia unica, è in grado di ospitare fino a 190.000 forme di formaggio.

 

LAVIS (Trento)

Questo centro di confezionamento comprende dieci linee per la grattugia e sei linee per il porzionamento, e può lavorare fino a 2.000 forme al giorno.

 

ROVATO (BS) - CORCAGNANO (PR) - REGGIO EMILIA

Complessivamente il Gruppo Zanetti, in questi e negli altri magazzini di stagionatura, ha una capienza di circa 1 milione di forme tra Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

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