Michele Zappino: l'estro e la grazia
La rassegna di artisti contemporanei al Castello di Cavernago è giunta alla quarta edizione e quest’anno è pronta ad accogliere le opere di Michele Zappino nella mostra «L'estro e la grazia».

La novità rispetto agli artisti che prima di lui hanno presentato le loro opere nella splendida cornice del castello risiede nel linguaggio apparentemente più accessibile, in quanto ancorato alla grande tradizione classica. Merito di Michele Zappino è infatti quello di aver raggiunto un calmo equilibrio tra la tradizione e la modernità.
Tra le opere esposte, due hanno un maggior impatto emotivo sull’osservatore.
La prima è il Cristo Crocefisso pendente dalla croce. Quest’opera, come molte altre risalenti ai primi secoli del Cristianesimo, narra la redenzione senza riprodurre l’elemento della croce. Il risultato è la rappresentazione dell’uomo di Nazareth con le braccia spalancate. Essa può apparire come un’interessante variante al tema dell’Uomo Vitruviano di Leonardo, ma presenta una significativa differenza: l’uomo non ha la pretesa di essere la misura di cielo e terra ed è piuttosto vittima pendente di una violenza subita. Il corpo inerte, che ha attraversato il confine della vita, possiede una sua recondita “firmitas”, perché sembra essere sorretto da forze non rappresentate, che danno al complesso scultoreo un insperato equilibrio formale.
La seconda opera è la Ballerina. Il movimento ascensionale, che parte dagli arti inferiori e si prolunga nell’elegante apertura delle braccia, incornicia un volto giovane e fiero, proiettato in avanti verso nuovi orizzonti.
Dalla mostra si può ricavare un’importante lezione di rinnovato ottimismo. I tempi che stiamo vivendo sono molto complessi e avanzano insidiose sfide come l’emergenza ambientale, l’implementazione di un rinnovato modello di sviluppo economico sostenibile, il rinvenimento di risorse per la gestione della cosa pubblica. Per questa amministrazione, investire sulla cultura e dedicarle spazio e tempo significa rilanciare la sfida: l’equilibrio degli elementi e la ricerca di nuove forme di bellezza che si ammirano nelle sculture esposte possono diventare stimolo a mettere in campo energie, competenze e progetti per il futuro, così da ritrovare per esso pensieri positivi.