
Terzo appuntamento con il festival della drammaturgia contemporanea urban «Shakespeare is now»: in scena lo spettacolo «It's app to you».
Vincitore di InBox 2018
Spettacolo vincitore del Bando Italia dei Visionari Festival Kilowatt 2017
Spettacolo vincitore del Bando Dominio Pubblico 2017 di Roma
Spettacolo Vincitore del Premio della Critica al concorso Direction Under 30 2016 del Teatro Sociale di Gualtieri
Spettacolo vincitore del Bando Giovani Direzioni 2016 indetto dal centro teatrale MaMiMò di Reggio Emilia
Menzione Speciale al concorso nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015 indetto dall’Accademia Nazionale di Teatro «Nico Pepe» di Udine
In scena un videogioco: un sistema in cui le scelte sono limitate e già prestabilite da algoritmi matematici. La tecnologia diventa in questo modo un termine di confronto per mettere in discussione la nostra stessa umanità. L’uomo, a differenza del mondo dei videogiochi, è libero di agire, di scegliere? O anche lui si muove in un sistema, per quanto ampio, di possibilità limitate e finite?
Così nella scrittura è maturata l'idea di confondere i due piani, di creare un videogioco che sceglie il giocatore e non il contrario (un primato del virtuale sul reale), di incastrare, in un rito apparentemente senza fine, il giocatore all'interno della virtualità. Intrappolato in un tempo irrisolto, un tempo non lineare ma ciclico, che obbliga a ripetere il gioco da capo e sempre allo stesso modo, il giocatore non ha vie di uscita ed è proprio nella vittoria che trova la sua fine. Non sceglie ma è scelto e così sarà per sempre, all’infinito.
Confidando nella finzione della nostra storia vogliamo credere che la libertà dell’uomo non sia un codice già scritto, ma il sospetto è lecito: se così fosse, saremmo in grado di superare il nostro algoritmo?