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Venerdì
6
Dicembre

Lib(e)ri

Finissage della mostra che presenterĂ  il risultato del percorso che i Servizi Educativi della GAMeC hanno promosso presso la Casa Circondariale di Bergamo.

EVENTO CONCLUSO

Finissage e Workshop
Venerdì 6 dicembre, in occasione dell’ultimo giorno di mostra, dalle 17 alle 19 presso lo Spazio Servizi Educativi si terrà il workshop di formazione LIB(E)RI: il senso di un dialogo tra museo, carcere, scuola e territorio. Workshop di formazione tra pedagogia del patrimonio ed educazione alla cittadinanza, che prevede inoltre la restituzione e il racconto del percorso tenuto nella Casa Circondariale.
Interverranno:
- Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo
- Marzia Marchesi, Assessore al Verde pubblico, edilizia residenziale pubblica, affari generali, educazione alla cittadinanza, pace, legalità e trasparenza, pari opportunità del Comune di Bergamo
- Anna Maioli, Responsabile dell’area trattamentale della Casa Circondariale di Bergamo
- Gino Gelmi, Vicepresidente dell’Associazione Carcere e Territorio
- Giovanna Brambilla, Responsabile Servizi Educativi della GAMeC
- Rita Ceresoli, Educatrice museale GAMeC
- Damiano Fustinoni, Presidente di Sotto Alt(r)a Quota
- Claudio Breno, Volontario della Casa Circondariale Classe IV-A, ITCTS Vittorio Emanuele II di Bergamo.

La partecipazione al workshop dà diritto a un attestato di presenza valido ai fini della formazione. Iscrizione obbligatoria scrivendo a: [email protected].
La mostra è aperta tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18.

Dal 25 novembre al 6 dicembre 2019 lo Spazio Servizi Educativi della GAMeC accoglierà una mostra, piccola ma preziosa, che presenterà alla Città il risultato del percorso che anche quest’anno i Servizi Educativi della GAMeC hanno promosso presso la Casa Circondariale di Bergamo. La collaborazione con la Casa Circondariale, che ha avuto inizio nel 2006, ha consentito negli anni di sviluppare importanti progetti con l’obiettivo di far conoscere ai detenuti l’istituzione museale e il mondo dell’arte, intesi come agorà di pensiero critico e spazio per l’attivazione di nuovi scenari di senso dell’esistenza di ciascuno. La mostra presenterà al pubblico 15 libri realizzati interamente a mano, prodotti dai detenuti, da sfogliare per un tempo limitato e da ascoltare attraverso le voci narranti di studentesse e studenti della classe IV-A dell’Istituto Tecnico Commerciale e Turistico Statale Vittorio Emanuele II di Bergamo – Istituto coinvolto nel percorso di quest’anno –, che hanno raccolto personalmente i racconti dei loro autori. Punto di partenza del progetto, una citazione dell’artista Luciano Fabro, presente in una delle opere esposte nella mostra Libera. Tra Warhol, Vedova e Christo: «Si potrebbe supporre che ogni vita abbia un senso il che permetterebbe di pensare che vivere non sia altro che venire scoprendo questo senso e di conseguenza se non si porta a compimento questo senso non ha senso morire». Da questo pensiero, che si è intrecciato con i caratteri mobili di un antico tirabozze, con l’idea che la stampa possa portare i pensieri oltre i muri, e che la «mobilità» dei caratteri sia metafora della dignità delle riflessioni sviluppate dai detenuti, è nata una serie di incontri condotti da Rita Ceresoli, Educatrice museale GAMeC, con l’aiuto di Damiano Fustinoni per il processo di stampa, il supporto di Anna Maioli, Responsabile dell’area trattamentale della Casa Circondariale di Bergamo, e la presenza indispensabile di Claudio Breno, volontario.

Informazioni

Prezzo: Ingresso gratuito

Contatti

Email: [email protected]

Organizzatore

Data e Ora

Inizio: venerdì 6 dicembre 2019 10:00

Fine: venerdì 6 dicembre 2019 18:00

Giorni di apertura
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Luogo

Bergamo