SFOGHI | Riavvicinarsi

Il progetto, ideato e condotto da Clara Luiselli, ha preso forma nel 2016 in collaborazione con la GAMeC di Bergamo.
Nel corso delle diverse edizioni i partecipanti hanno incontrato le opere delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee imparando a confrontarsi con i differenti linguaggi espressivi che l’arte visuale offre.

Il laboratorio prevede un coinvolgimento a tutto tondo da parte dei fruitori, il corpo è lo strumento privilegiato attraverso il quale entrare in risonanza con lo spazio, con le opere e gli altri partecipanti. Il tutto con leggerezza e profondità. Durante l’attività vengono proposte sperimentazioni grafico-pittoriche per fissare l’esperienza in forma concreta.

La nuova edizione si apre in un momento delicato, che segue l’emergenza sanitaria del Covid-19 e che ha portato a rivedere in modo nuovo la prossimità e la possibilità di accedere ai luoghi d’aggregazione.
L’intenzione è quella di offrire un’opportunità di riavvicinamento all’arte e al museo che tenga conto delle nuove regole, ma che non trascuri la necessità di ritrovare una serenità nel relazionarsi con l’altro da sé e con le opere d’arte. Gli incontri si articoleranno negli spazi della Carrara, che in questo periodo oltre alle collezioni ospita la mostra organizzata da GAMeC Il suono del becco del picchio di Antonio Rovaldi. Verrà quindi proposto un percorso trasversale che si muove dall’antico al contemporaneo, dai dipinti alle fotografie.

Ogni incontro si chiude con un breve momento di condivisione. È possibile iscriversi ad uno o più̀ appuntamenti.

Sabato 11 alle 15.30 il tema sarà "Perdersi e ritrovarsi".
"Orfeo ed Euridice" di Tiziano Vecellio VS "Il suono del becco del picchio2 di Antonio Rovaldi. Rischiare, mettersi in gioco. Attraversare le soglie dell’inconoscibile per ricongiungersi con la parte perduta.

I partecipanti saranno invitati a portare con sé un taccuino da disegno, matite e uno strumento per scattare fotografie.