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Sabato
10
Maggio

Sublimi

L'Associazione Spazio Volta presenta la mostra di Namsal Siedlecki aperta al pubblico dal 10 maggio al 25 giugno. Il progetto immaginato dall'artista parte dalla ritualità della festa hindu più rappresentativa dell’India, Durgā Pūjā.

Il progetto immaginato da Namsal Siedlecki parte dalla ritualità della festa hindu più rappresentativa dell’India, Durgā Pūjā. La festività dura sei giorni: ogni anno, migliaia di idoli devozionali vengono costruiti e infine immersi nei fiumi.

Il processo che porta alla realizzazione di un feticcio raffigurante la dea Durgā, con le sue caratteristiche dieci braccia, parte sempre da un’anima impagliata, che Namsal usa per farne la base di una nuova scultura, un nuovo idolo.

Al centro della navata dell’ex Chiesa di San Rocco questa figura si erge su un piedistallo in terracotta. L’esistenza appena abbozzata dell’anima in paglia, ancora senza piedi, mani e testa, viene fissata nella permanenza del bronzo, corpo solido e lucente dall’aspetto di armatura.

Se da una parte Siedlecki sottrae un momento della ritualità festiva, prelevando il feticcio, dall’altra reintroduce nuove forme di processualità attraverso il proprio vocabolario. Una volta al giorno, la scultura si riattiva animandosi attraverso la capacità trasformativa della materia: ricreando il meccanismo fisico della sublimazione, una sagoma di ghiaccio sublima passando dallo stato solido a quello gassoso, creando una densa condensa intorno all’opera. Posta in un incavo sulla sommità, intorno a dove la testa della dea dovrebbe emergere, questa sembra evocare una trasfigurazione del sacro nel profano, senza rinunciare all’idea di trascendenza della ritualità originaria. Una volta al giorno, la trasfigurazione mostra la natura simbolica ed evocativa che supera l’oggetto in sé, portando a modificare il bronzo stesso nell’arco della mostra per effetto ossidativo.

La mostra si compone di due altre serie di lavori, distribuiti al piano inferiore e superiore, che riprendono l’idea della processualità del mondo naturale.

La serie «Deposizione», nell’ex Fontana, è una tela bidimensionale che ha assunto una dimensione scultorea tridimensionale per effetto di una particolare acqua vulcanica. Poste sotto una cascata di Saint-Nectaire, piccolo villaggio della Francia centrale, per sei mesi, le tele si sono pietrificate. Scorrendo sulla juta, l’acqua ha depositato cristalli di calcite, ma mentre nel caso delle stalattiti, queste impiegano centinaia di anni, lì la natura accelera tale processo, mostrando il risultato di un metaforico viaggio nel tempo.

L’opera «Limes», sospesa invece sotto la cupola del presbiterio nell’ex Chiesa si ispira al concetto di limite e di frontiera.

Quando viene trovato il corpo di un lupo, in accordo con la legge italiana, questo deve essere cremato in centri specializzati. In Limes, le ceneri di un lupo sono state sparse all’interno di cristallo fuso, successivamente colato in stampi dalle forme dell’opera. Gli antichi romani, che temevano e ammiravano il lupo che li accudì, sono stati i primi a fare delle finestre di vetro per proteggere le loro abitazioni e chiamavano limes il confine, della casa come dell’impero. Una finestra di vetro che di solito separa il mondo animale da quello umano, in questo caso, li riunisce, comportandosi come una barriera trasparente fra due universi. Dove l’altare rimanda al punto in cui il divino incontra l’umano, l’opera costituisce un punto di incontro.

Tutte le opere in mostra si muovono sul confine tra ciò che è propriamente umano e ciò che tende a superarlo: il sacro, la natura, l’animale, mostrando come queste dimensioni, che la società occidentale tende a separare, si compenetrano inevitabilmente. La capacità trasformativa della materia, i processi fisici e chimici della natura e della tecnica sono gli elementi che Namsal Siedlecki usa nella sua ricerca per cambiare il piano di lettura e di interpretazione della realtà.

Organizzatore

Data e Ora

Inizio: sabato 10 maggio 2025 09:00

Fine: domenica 25 maggio 2025 20:00

Giorni di apertura
L
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S
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Luogo
Spazio Volta

Bergamo, Piazza Mercato delle Scarpe 3