Collezione Sigorini: inaugurazione
La sera prima dell’ultima tappa del “Giro d’Italia”, l’Associazione Arte in Valle inaugurerà ufficialmente una nuova sezione museale dedicata alla collezione privata Alessio Sigorini.

La sera prima dell’ultima tappa del “Giro d’Italia”, per Ranzanico, sarà un giorno di festa: alle ore 18.00, infatti, l’Associazione Arte in Valle - coronando il sogno del suo fondatore Serafino Capuano - inaugurerà ufficialmente, nella splendida cornice di Palazzo Suardi Re, una nuova sezione museale dedicata alla collezione privata Alessio Sigorini.
A tagliare il nastro, della nuova ala espositiva, il Sindaco Angelo Pizzighini.
Tale collezione, che sino ad ora era visitabile solo su appuntamento, avrà finalmente un’apertura regolare secondo il calendario di visita del Palazzo e si affiancherà , con coerenza, alla raccolta permanente “C’era una volta” – il percorso museale che da anni ne anima le sale.
Sigorini, appassionato di biciclette, e membro volontario di Arte in Valle, espone pezzi storici, singolari ed unici: una Wander del 1925 (utilizzata in un Tour de France), una bici da donna del 1940, le prime pesanti e calde maglie da corsa in lana, le prime borracce di alluminio, oltre ad autografi di grandi campioni , tra cui, solo per citarne alcuni, Saronni, Gimondi, Bugno, Savoldelli, Serpellini, Pantani...
Modelli di bici diverse, gagliardetti, gadget e tanto altro che nell’arco di anni sono stati pazientemente cercati tra mercatini ed aste, ora sono esposti, condivisi e chiamati a testimoniare le trasformazioni del tempo, il valore del passato, la fatica che accompagna questo sport e il valore della memoria.
Il pezzo della Collezione a cui Alessio tiene di più, non a caso, non è quello più storico, ma una bici del 1974 appartenuta al suo papà - Pierantonio Sigorini - che per anni fu il direttore ciclistico di una squadra locale di ragazzi. Da lui, Alessio, ha ereditato la passione per le due ruote, passione che oggi sta tramandando a suo figlio Lorenzo.
Che tale passione sia forte lo si percepisce dall’emozione che assale Alessio quando parla della storia della sua collezione e dei pezzi che la costituiscono, ognuno legato all’affetto, all’amicizia e alla stima di grandi sportivi, non per forza campioni, perchè quel che conta– e il ciclismo lo insegna – è il valore di squadra.