Il giardino mobile di Calder

IL GIARDINO MOBILE DI CALDER

Il laboratorio prenderà avvio dalla lettura partecipata del libro illustrato “Il filo di Alexander Calder”, di Sieb Posthuma.
Calder, dopo aver sperimentato forme e materiali di ogni genere, con il suo inseparabile fil di ferro, “vuole realizzare qualcosa di vivo, in grado di muoversi da sé, capace di diffondere musica senza suoni, capaci di trasformarsi continuamente al soffio del vento, non fermarsi mai, come il mare e gli oceani”. Appendendo i colori più vivaci al suo filo di ferro, crea qualcosa in grado di danzare, di volteggiare nel vento, i mobile, o sculture mobili.

Il giardino di Calder verrà costruito con sculture aeree e mobili, modellando il fil di ferro, arricchito con materiali colorati di riuso, con forme geometriche o inventate, secondo la sensibilità dei bambini e gli equilibri che man mano si creeranno con i vari elementi. Il giardino potrà essere impreziosito da creazioni “terrene” che bilanceranno e completeranno il mondo mobile di Calder.

La danza, la sperimentazione della leggerezza e dell’equilibrio, sono naturalmente parte integrante di questo giardino aereo e “mobile”.

CONDOTTO DA Sarah Macchetta
Laureata in Storia e Critica d’arte, esperta in Ortoterapia, esplora nuovi percorsi volti alla tensione verso il benessere, cercando di unire tutti i campi della sua ricerca anche nell’ambito della danza contemporanea e della didattica.

Ci immergeremo nell’immaginario di alcuni artisti del Novecento che hanno posto l’attenzione su forma e colore. Partendo dall’osservazione della natura, hanno creato paesaggi inserendo elementi fantastici, attraverso diversi strumenti e tecniche artistiche particolari.
L’artista-demiurgo ha la capacità di creare ed inventare il proprio giardino, secondo regole e tecniche diverse, ma che mirano ad un unico obiettivo.
Giardino diventa ogni spazio abitabile, immersivo, dona benessere, favorisce il movimento e il pensiero positivo; un luogo dello stare, di solitudine e di relazione, di espressione individuale e collettiva; un contenitore di emozioni; una zona franca che, anche quando delimitata, dà la possibilità di posare lo sguardo altrove, di viaggiare oltre lo spazio.
Ogni laboratorio prevede la sperimentazione del movimento, la manipolazione di differenti tipologie di materiali (secondo i principi del Metodo Munari), l’invenzione e la creazione di giardini sempre diversi, opere individuali o collettive, in cui poter esprimere la propria danza.

CALENDARIO
SABATO 13/1/2024 IL GIARDINO RITAGLIATO DI MATISSE
SABATO 3/2/2024 IL GIARDINO DINAMICO FUTURISTA
SABATO 2/3/2024 IL GIARDINO A COLORI DI SONIA DELAUNAY
SABATO 6/4/2024 IL GIARDINO MOBILE DI CALDER