Conoscenza e libertà di pensiero
Per il ciclo «Cinema Docet. Proiezioni sull’attualità in UniBg» verrà proiettato il film «Agorà» di Alejandro Amenábar. Interverranno Giorgio Avezzù, Maddalena Bonelli, Monica D'Agostini, Elena Gritti e Cecilia Nobili.
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, per il ciclo “Cinema Docet. Proiezioni sull’attualità in UniBg”, iniziativa pubblica dell’Università degli studi di Bergamo, verrà proiettato il film «Agorà» di Alejandro Amenábar (2009). Interverranno Giorgio Avezzù, docente di Cinema e televisione, Maddalena Bonelli, docente di Storia della filosofia antica, Monica D'Agostini, docente di Storia greca, Elena Gritti, docente di Storia romana, e Cecilia Nobili, docente di Lingua e letteratura greca.
Agorà è un dramma storico e filosofico che invita a riflettere su come la conoscenza e la libertà di pensiero possano sopravvivere (o soccombere) di fronte all’intolleranza. Non è un film d’azione nel senso tradizionale, ma un racconto intenso e visivamente potente, con una protagonista che incarna il coraggio intellettuale e umano. I temi che esplora sono universali: il conflitto tra scienza e religione, ragione e fede; la libertà di pensiero in un mondo che cambia e diventa più dogmatico; il ruolo della donna in una società patriarcale e intollerante; la violenza ideologica e la persecuzione del dissenso. Visivamente, il film è maestoso: ricostruisce la città di Alessandria con grande realismo e usa spesso inquadrature dall’alto o dallo spazio, quasi a sottolineare la piccolezza umana di fronte al cosmo. La regia alterna momenti di grande intensità emotiva a riflessioni più filosofiche, creando un equilibrio tra spettacolo e pensiero. Tutto ciò fa da sfondo alla vicenda personale della protagonista e dei personaggi che la circondano, tra affetti, fedeltà e dilemmi morali. Il film unisce ricostruzione storica e riflessione filosofica. Le scene alternano la grandiosità delle folle e degli edifici antichi a momenti più intimi e contemplativi. La fotografia è suggestiva, con colori caldi e sabbiosi che evocano l’Egitto. Agorà è anche un racconto sull’eterno contrasto tra conoscenza e fanatismo, tra la luce della ragione e le ombre dell’intolleranza. Lento, riflessivo e visivamente potente, invita a pensare più che a cercare l'azione o generare suspense. Ipazia rappresenta la mente libera che cerca di comprendere l’universo attraverso l’osservazione e la ragione: mentre tutto intorno crolla - istituzioni, equilibri politici, convivenza religiosa – lei continua a interrogarsi sul cosmo, a cercare un ordine razionale in un mondo che sembra dominato dal disordine e dal fanatismo. Il messaggio è chiaro: la conoscenza è ciò che ci permette di uscire dai limiti del nostro tempo, di guardare oltre l’immediato e riconoscere la nostra piccolezza nella vastità dell'universo.
Cinema Docet è promosso dal gruppo di ricerca CiMAv – Cinema e Media Audiovisivi in collaborazione con Fondazione Alasca – Archivi dell’audiovisivo.
