Identità e metamorfosi
Per il ciclo «Cinema Docet. Proiezioni sull’attualità in UniBg» verrà proiettato il film «La mosca» di David Cronenberg. Interverranno Amelia Valtolina e Alessandra Violi.
Per il ciclo “Cinema Docet. Proiezioni sull’attualità in UniBg”, iniziativa pubblica dell’Università degli studi di Bergamo, verrà proiettato il film La mosca di David Cronenberg (1986). Interverranno Amelia Valtolina, docente di Letteratura tedesca, e Alessandra Violi, docente di Letteratura inglese.
Remake de «L’esperimento del dottor K.» (1958) di Kurt Neumann, «La mosca» di David Cronenberg è uno dei più potenti, disturbanti e sicuramente difficili da digerire film di fantascienza degli anni Ottanta; ma ridurlo a un semplice horror mosso dal gusto di far paura sarebbe ingiusto. Cronenberg utilizza la storia dello scienziato Seth Brundle — interpretato da un magnetico Jeff Goldblum — che tenta di perfezionare un sistema di teletrasporto e finisce per fondersi accidentalmente con una mosca. Se nel film del ’58 il dottore, più che fondersi, si trasformava pian piano in mosca, nella sua opera Cronenberg crea una fusione grottesca e aberrante tra uomo e insetto. La metamorfosi di Brundle, mostrata con effetti speciali straordinari per l’epoca, sotto la direzione del geniale Chris Walas (il quale si occupò anche del sequel), non è solo una discesa nell’orrore biologico, ma anche un dramma umano: dietro la carne che si disgrega c’è la mente che tenta disperatamente di conservare la propria identità. Inevitabili i paragoni con il cancro, l’AIDS o con tutte quelle malattie degradanti che, soprattutto negli anni dell’uscita del film, erano fonte di paure e preoccupazioni. Con »La mosca» Cronenberg crea un’opera sensazionale di orrore visivo puro e uno degli esempi più calzanti di come il body horror possa non solo scioccare l’audience, ma soprattutto usare questo effetto come strumento di critica per riflettere sull’uomo e sulla società.
Cinema Docet è promosso dal gruppo di ricerca CiMAv – Cinema e Media Audiovisivi in collaborazione con Fondazione Alasca – Archivi dell’audiovisivo.
