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Domenica
4
Maggio

Farsi un'immagine. Storia cristiana e cultura visuale

Ospite della «Fiera dei Librai» Giuliano Zanchi e il potere simbolico delle immagini nella nostra civiltà: tra arte sacra, teologia e cultura visuale.

La presenza pervasiva e la forza attrattiva delle immagini nella nostra civiltà sono un dato evidente. Le immagini hanno un potere simbolico che assume tratti intriganti, ancora tutti da esplorare, e che travalica una funzione semplicemente rappresentativa: le immagini creano realtà. In fondo, era questa la posta in gioco dell’antico dibattito cristiano sulle immagini sacre, sostanzialmente rimosso dalla storia dell’arte. In quella diatriba, consumatasi a cavallo fra VIII e IX secolo, non si trattava solo delle liceità della rappresentazione di Cristo, ma della prerogativa propria delle immagini sacre (icone) di essere segno della sua presenza e, per questo, oggetto di venerazione. In quel terreno si rendeva necessario distinguere l’icona dall’idolo, aspramente interdetto dal divieto biblico. Il dibattito occidentale successivo opererà delle precisazioni teologiche che attribuiranno al sacramento il compito di mediare la presenza, ridimensionando la funzione dell’immagine e sottomettendola – più o meno – al regime della parola. Sacramento e parola sono allora i due termini con i quali argomentare il potere dell’immagine. Sono proprio questi elementi a ritornare in campo nel contesto della cosiddetta “cultura visuale”, dell’attuale imperativo estetico e del suo crescendo infomediale: ancora una volta, l’immagine sembra fagocitare il regime della parola e agire con l’efficacia tipica del sacramento. Come saggiarne le potenzialità e giudicarne le ambizioni?

Dialoga con l’autore: Fabio Cleto, professore di Letteratura inglese e Storia culturale all’Università di Bergamo.

L'ospite
Giuliano Zanchi, è professore di Teoria della comunicazione e Antropologia religiosa e media all’Università Cattolica di Milano. Si è dedicato allo studio della filosofia contemporanea, in particolare alla riflessione sull’opera di Edmund Husserl, Martin Heidegger e soprattutto al pensiero francese del dopoguerra, soffermandosi sugli scritti di Emmanuel Lévinas, Jacques Derrida e Jacques Lacan. Attraverso le sue traduzioni e monografie, ha introdotto in Italia il pensiero di Lévinas e Derrida. Tra le sue pubblicazioni più recenti: L’idolo (Mimesis, 2015), Emmanuel Levinas (Feltrinelli, 2017) e per Vita e Pensiero Contro la cultura. La letteratura, per fortuna (2017), Il desiderio. Non siamo figli delle stelle (2019), Dove abita l’infinito. Trascendenza, potere e giustizia (2020), Piccola metafisica della luce (2021), Logiche follie. Sacrifici umani e illusioni della giustizia (con Gabrio Forti, 2022), Le fiabe non raccontano favole. Una difesa dell’esperienza (2023).

Informazioni

Prezzo: gratuito

Organizzatore

Data e Ora

Inizio: domenica 4 maggio 2025 16:30

Fine: domenica 4 maggio 2025 18:30

Giorni di apertura
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Luogo

Bergamo, via Tasso, 4