Ave Acqua Mater
Si intitola «Ave Acqua Mater» il primo disco di a Ghost, I – al secolo Claudio Agosti, componente del collettivo T¥RSO – che verrà presentato venerdì 17 ottobre, alle 18, alla libreria Incrocio Quarenghi di Bergamo.

Il lavoro, che si muove su sonorità ritual-folk, è frutto di tre anni di ricerca sonora, che a un certo punto hanno visto l’acqua diventare il fattore generativo dell’immaginario sonoro di a Ghost, I.
«Ave Acqua Mater» è composto da sei tracce, un viaggio dal ghiaccio che si scioglie ai due amanti Ciane e Anapo che a loro volta si sciolgono, diventando acqua. In mezzo ci sono registrazioni sul palco di fonti sotterranee, fiumi, mari e temporali che accompagnano i brani, suonati poi con loop station e strumenti più tradizionali come voce, percussioni e armoniche.
L’esordio di a Ghost, I – un nome d’arte che vuole essere «fantasmatico e anche un po’ esoterico, gotico, contrapponendo il soggetto I a “un fantasma”» – è arrivato relativamente tardi, dopo i quarant’anni e un lungo percorso di ascolti: «in quello la mia ricerca non si è mai fermata. Solo recentemente, tre anni fa circa, dopo i miei quarant’anni, ho iniziato a fare qualcosa che potesse essere condiviso in pubblico. Perché così tardi? Forse perché quello era il momento giusto, per me intendo. Per Jung nella seconda metà della vita, la nostra Ombra, che contiene tutto ciò che ancora non abbiamo espresso di noi, le parti di noi in potenza, chiede lo spazio e il tempo che merita. A volte lo ottiene con le buone, con eventuali esiti creativi, altre con le cattive, generando crisi».
Dal vivo «Ave Acqua Mater» diventa una performance fortemente evocativa. Un rituale dove i loop richiamano le ripetizioni di mantra e preghiere, nonché i cicli del tempo naturale, mentre le percussioni e le armoniche riportano a una dimensione più fisica e i drones (o bordoni) elettronici fanno eco a qualcosa di eterno e dilatato, «un’altra forma di tempo, forse. Io ci metto un’intenzione, e sono convinto che a qualche livello possa arrivare anche a chi ascolta. L’intento di questo disco, e delle relative manifestazioni dal vivo, ha a che fare con la dimensione acquatica, quindi da un lato si oppone alla rigidità di un certo atteggiamento sia “postulare” che politico, e dall’altro invita a “voler bene” al nostro pianeta».