Caterina Isaia e Clarissa Carafa in concerto

Caterina Isaia, giovanissima e talentuosa violoncellista, bergamasca di adozione, non ha bisogno di molte parole. Accompagnata dalla bravissima Clarissa Carafa (con cui forma un duo stabile e di grande armonia) in questo suo secondo concerto bergamasco, porta addirittura un suo personale arrangiamento per violoncello della famosa Carmen, sulla base della trascrizione di Jeno Hubay.

Caterina Isaia e Clarissa Carafa, violoncello e pianoforte, formano un duo stabile dal 2021. Si incontrano grazie all'attività di promozione dei giovani talenti italiani dell'Associazione Musica con le Ali e si esibiscono a distanza di breve tempo in due dei più importanti teatri italiani, presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice di Venezia e presso il Ridotto dei Palchi "A. Toscanini" del Teatro Alla Scala di Milano, con un programma che spazia da Boccherini a Brahms e Popper. La loro intesa e affinità musicale, unite al successo del loro debutto come duo, le porta a proseguire la collaborazione ampliando il repertorio cameristico, prettamente orientato sul romanticismo di metà Ottocento per arrivare sino a pagine note della letteratura per violoncello e pianoforte di fine Novecento. Le ultime esibizioni del duo Isaia-Carafa le vede sui palcoscenici della Sala Piatti di Bergamo per la prestigiosa Società del Quartetto di Bergamo e del Chiostro di San Domenico di Modica, in Sicilia, per l'Associazione Mozart Italia - Sede di Modica sulle note di compositori come Brahms, Debussy, Tchaikovsky e Piazzolla, con grande successo di pubblico e di critica.

E così, ancora una volta ci piace concludere questo commento con quanto scritto (qui riportato parzialmente) dall’amico musicologo Bernardino Zappa all’indomani del concerto di Caterina e Clarissa del 17.5.2022 in questa stessa sala: “per dar nuova linfa alla storia musicale niente di meglio che pescare tra le giovani leve, tra i tanti talenti emergenti. Il Quartetto di Bergamo da tempo aveva tenuto sotto i suoi riflettori Caterina Isaia, da almeno un lustro, intuendo il potenziale della valente violoncellista. Martedì sera in Sala Piatti la Isaia, affiancata con solida e misurata saggezza dalla pure giovane pianista Clarissa Carafa, ha dato ragione al Presidente Giampaolo Rosa, che ha dimostrato da tempo un fiuto speciale nel pescare tra le nuove generazioni di musicisti. Tecnica a tutto tondo, cavata e sonorità duttili, virtuosismo in scioltezza, soprattutto una attenzione e una maturità nel rendere i dettati stilistici a diverse latitudini, propri di una musicista ben più matura e pronta di quanto dica l’anagrafe. Insomma, si vede abbastanza velocemente che l’ampio bagaglio di esperienze e percorsi formativi europei le hanno permesso di forgiare una compiutezza invidiabile. – omissis - Applausi convinti e meritati”.

Ma non basta!

Per rendersi pienamente conto della “classe” della nostra pupilla Caterina è anche doveroso sottolineare che uno dei brani in programma questa sera (“Carmen Fantasy di Jeno Hubay) venne composto per pianoforte e violino; e che la non facile “trascrizione” per violoncello è proprio opera della nostra Caterina (ricordando che per “trascrizione” deve intendersi il presentare integralmente una composizione per uno strumento diverso da quello o da quelli della versione primitiva (ad esempio le trascrizioni per organo di Bach dei concerti di violino di Antonio Vivaldi; o di Ferruccio Busoni che trascrisse per pianoforte la Ciacciona per violino di Bach; oppure Leopold Stokowsky, la toccata e fuga in re minore per organo di Bach.