Mutazioni
Un percorso tra classica e jazz affidato al duo formato da Andrea Andreoli (trombone) e Roberto Olzer (organo). Domenica 8 giugno, ore 16, chiesa dell'Adorazione, Bergamo.

Domenica 8 giugno, alle ore 16, Andrea Andreoli al trombone e Roberto Olzer alle due tastiere dell’organo Mascioni (1981) della Chiesa dell’Adorazione, all’interno dell’Istituto delle Suore Sacramentine di Bergamo, si esibiranno in un originale concerto intitolato “Mutazioni”, che reca come sottotitolo: “Quando alle melodie più intoccabili è data una seconda possibilità”. I due jazzisti, dal vasto curriculum e noti e apprezzati a livello internazionale – Olzer, diplomato in pianoforte e in organo sotto la sicura guida di Giancarlo Parodi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, ha al suo attivo più di trenta CD e collabora abitualmente con la cantante Antonella Ruggiero; Andreoli, insignito recentemente del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana dal presidente Mattarella, insegna Trombone jazz al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, suona regolarmente con Malika Ayane e con altri numerosi artisti di livello internazionale e nel 2024 prende parte al tour europeo di Billy Cobham nei progetti “Spectrum 50” e “Time Machine” –, hanno elaborato un programma che intende dare una seconda possibilità ad alcuni celebri temi di musica classica e di colonne sonore per film. Come scrive Olzer nella sua esaustiva presentazione: «Ci sono temi musicali classici che fanno ormai parte del nostro immaginario collettivo, che hanno ottenuto nei secoli una diffusione planetaria, e temi legati a film di successo, che hanno poi intrapreso una loro strada vivendo una vita almeno in parte indipendente dai film per i quali sono stati scritti. Di tale natura sono i brani che abbiamo voluto scegliere per questa particolare ‘operazione’: Bach, Haendel, Mozart, Brahms, Dvořák, Grieg, Puccini, Ravel, e poi, in ambito cinematografico, Ennio Morricone, Nino Rota, John Williams, Charlie Chaplin, sono gli autori a cui abbiamo attinto, in alcune fra le loro invenzioni più celebri. L’idea singolare, il filtro attraverso il quale le abbiamo rilette, rispondono a questa domanda: che ne sarebbe stato se tali compositori, al momento della loro creazione, avessero avuto a disposizione anche stili, grammatiche musicali, pratiche improvvisative legate alla nostra contemporaneità? Che piega avrebbero potuto prendere tali brani? Che cosa avrebbe potuto fare un Mozart, un Puccini, alle prese col jazz, un Haendel, un Bach alle prese col rock, un Rota, un Brahms, alle prese col minimalismo?».
Il concerto si inserisce nella rassegna Come un sole che ci scalda nella notte – Sentieri musicali sulle tracce della Speranza ideata e diretta da Alessandro Bottelli e si avvale del sostegno delle ditte Montello, Fra.Mar, Co.me.c., Ambrosini, della Fondazione Credito Bergamasco e di Eliorobica come sponsor tecnico.