Il basso continuo
Il programma del concerto si sviluppa attorno agli strumenti gravi, al loro repertorio ‘solistico’ e al loro impiego nella pratica del Suonar sopra il basso dal primo 600’ fino all’inizio del 700’.

Partendo dalla canzone da suonar, di derivazione tardo rinascimentale e legata al concetto di polifonia come unione di voci indipendenti, attraversando le prime sonate strumentali come nella Trombocina, si approda nella sonata per strumento solo accompagnato al basso continuo, parallelo strumentale del neonato dramma musicale. Ad aprire il concerto saranno le composizioni di due esponenti dei Taeggi, nobile famiglia espulsa dalla terra d’origine (Val Taleggio) poiché durante la guerra contro la serenissima si schierò con i Visconti, al tempo proprietari del castello che ci ospita.
Il secondo tema della serata è invece quella del basso ostinato. A partire da una linea melodica, oppure da uno schema armonico, i musicisti creavano delle composizioni che mettessero in luce gli aspetti virtuosistici del loro far musica. È cosi che troviamo brani di vari autori con la stessa melodia di partenza, ma con elaborazioni sempre diverse come nella la Ciaccona, la Bergamasca e la Follia.