La diga del Gleno a un secolo dal disastro
Riflessioni sul progetto e sulla costruzione di un’imponente opera di ingegneria

Il 1° dicembre 1923, dopo soli due mesi dall’ultimazione dei lavori, la diga del Gleno crolla riversando nel fondovalle sei milioni di metri cubi di acqua, fango e detriti che inghiottiscono interi paesi e causano centinaia di morti. Di ciò che doveva rappresentare il rilancio idroelettrico della valle rimangono oggi solo due tronconi e un enorme squarcio. Nel centenario della tragedia, il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli studi di Bergamo, insieme ai laureandi del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Costruzioni Edili, ha avviato una ricerca interdisciplinare per ripercorrere la storia progettuale e costruttiva della diga e comprendere peculiarità e cause del crollo di un’opera ingegneristica innovativa e ardita, condotta tramite indagini storico documentarie, indagini conoscitive attraverso il rilevamento 3D e indagini di caratterizzazione materica e analisi strutturale. Uno studio confluito in un progetto di Public Engagement che vuole fare memoria del disastro del Gleno e mettere in luce il potenziale della ricerca e dell’ingegneria per la conservazione del nostro patrimonio infrastrutturale.
Mercoledì 6 dicembre, dalle ore 17.30 nell'Aula Magna del Campus di Ingegneria di Dalmine, il Prof. Andrea Belleri e il Dott. Michele Bianchessi presenteranno i recenti studi in un seminario aperto al pubblico.