Il sapore delle castagne secche
Al Teatro Caverna di Bergamo, è in programma uno spettacolo dedicato alla resistenza al femminile, in cui si esplora la partecipazione delle donne nella lotta partigiana.
Di Damiano Grasselli con Viviana Magoni
Resistenza è un sostantivo femminile. Lo dice il dizionario italiano. Forse però basterebbe dire, con una forzatura grammaticale, che resistenza è una parola senza genere. Allora non possiamo dimenticare che 70mila donne presero parte ai Gruppi di Difesa della Donna, che 35mila imbracciarono le armi nei combattimenti a fianco degli uomini.
Le donne erano insieme agli uomini, nella Resistenza. Non dietro gli uomini, non subalterne. Fianco a fianco.
Raccontiamo qui la storia di alcune donne, nascosta tra le pieghe di una Guerra Civile che ha attraversato il paese e che è stata frutto di oltre 20 anni di dittatura a cui il popolo si è consegnato, fino ad arrivare alle devastanti conseguenze della Seconda guerra Mondiale.
La guerra, la paura, la forza, la fame...
La resistenza, la fuga, le spie, la fame...
La determinazione, le staffette, le marce, la fame...
Come dimenticare il sapore delle castagne secche che durante la guerra si mangiavano per placare i morsi della fame? Le parole di Laura Wronowski e di tutte le altre donne che hanno contribuito alla Liberazione del nostro paese dal nazi-fascismo. Pensare che la lotta partigiana sia un affare prettamente maschile è un falso storico e un non riconoscimento del valore della Resistenza come movimento di comunità condiviso dal popolo.
Domenica 26 aprile alle 18, Spazio Caverna Bergamo.
Ingresso con tessera di Teatro Caverna (2€).
