Invasione di campo
Per la rassegna del «Storie di Cielo e altre cose simili», uno spettacolo che vuole raccontare l'Olocausto attraverso il mondo del calcio. Un racconto emozionante e coinvolgente di Umberto Zanoletti.
A Vienna, a Kiev, ad Auschwitz, si giocava a pallone.
I nazisti organizzavano partite, addirittura tornei. Si divertivano a sfidare gli occupati, i prigionieri, spesso malridotti. Un gol o una parata potevano significare premio o punizione, promozione o tortura, a seconda della divisa che si portava.
Negli anni Trenta e Quaranta c’era gente che giocava davvero bene a calcio: avevano infiammato gli stadi più importanti d’Europa fino a pochi mesi prima dell’invasione tedesca. Ma l’inesorabile triplice fischio della guerra ha improvvisamente decretato la fine della partita che li aveva visti protagonisti.
Arpàd Weisz, Matthias Sindelar, la squadra dei panettieri di Kiev entrano nell’album delle figurine dei campioni fatti sparire dai terribili eventi del secolo scorso.
Uno spettacolo di Umberto Zanoletti, con la partecipazione di Giovanni Soldani.
