La donna scheletro
In scena al Teatro Qoelet di Bergamo, l'adattamento di una fiaba tradizionale Inuit tratta da Donne che corrono con i lupi. Ossa, conchiglie, strumenti musicali, lamenti, borbottii e canti convocano in un’unica narrazione un mistero che si fa universale.
È un paesaggio fatto di ossa ad accogliere il paradossale incontro di due personaggi femminili opposti, due narratrici singolari, unite dalla necessità di raccontare ed evocare la Donna Scheletro, una fiaba inuit tratta da Donne che corrono con i lupi, della psicoanalista junghiana Clarissa Pinkola Estés.
Per guadagnare qualche lira Mara, una modesta signora rimasta sola da tempo, presenta la sua amica e geniale narratrice Zinne, ad un pubblico radunato non si sa come. Le due donne, molto diverse tra loro, si esprimono con modalità e caratteri opposti, raccontando attraverso la fiaba il loro stralunato sodalizio e la loro disperazione. Zinne è una barbona folle che raccoglie le ossa e conosce un’unica storia. La narrazione si fa azione drammatica in un crescendo appassionato. Le due giovani attrici coinvolgono il pubblico in uno spazio e in un tempo sempre più densi, traspare un’essenzialità di intenti che rivela quanto lottare per amare sia anche lottare per vivere: non si può fuggire dal trovarsi faccia a faccia con la ‘signora morte’.
Il racconto attraversa diversi registri teatrali, dal comico al patetico, dal drammatico al poetico.
