Garò. Una storia armena.
Per la rassegna «Fara Teatro e Musica», in occasione della Giornata della Memoria, in scena la storia del giovane Garabed Surmelian, della sua famiglia e della vita a Shevan. Uno spettacolo che parla della cultura armena e della paura del nazionalismo.
La storia del giovane Garabed Surmelian, della sua famiglia e della vita a Shevan. Attraverso le parole di un Meddah, un narratore della tradizione, apparirà un affresco appassionato, curioso e rispettoso, che alterna momenti intimi emozionanti e profondi ad altri più leggeri e divertenti per raccontare la nascita, i riti di passaggio, i giochi e le feste, che ci porteranno ad entrare in contatto con alcuni dei “colori” della cultura armena; ma pure con le ansie e le paure, perché sugli armeni di questo villaggio, incombe la folle minaccia di una giovane classe dirigente turca portatrice di un’ideologia nazionalista, che sfocerà nella pianificazione e nell’attuazione del più atroce e terribile dei crimini: il genocidio. E quando il racconto volge al termine in senso tragico e tutto sembra ormai perduto, il Meddah toccherà ancora una volta i cuori con un’ultima storia che consentirà a tutti di tornare a sperare e a respirare.
Di Giuseppe di Bello
Con Stefano Panzeri
Regia Giuseppe di Bello
Produzione Anfiteatro
