I mondiali della vergogna
Prosegue il festival "A levar l'ombra da terra", con uno appuntamento sui mondiali di calcio del 1978 in Argentina, tra morte, tortura, sparizioni, paura, bugie, indifferenza e una palla che rotola su un prato verde.

Morte, tortura, sparizioni, paura, bugie, indifferenza e una palla che rotola su un prato verde. Sono i mondiali di calcio del 1978, tenuti in Argentina, nazione umiliata, offesa e soggiogata dalla dittatura di Videla e dei generali. I mondiali della vergogna. Una vergogna che non riguardò solo l’Argentina, ma tutti. Tutti quelli che si voltarono dall’altra parte, che negarono, che si resero complici. Che preferirono giocare a pallone invece di fermarsi. La lettura di brani tratti da “I mondiali della vergogna” di Pablo Gnonto e da “Una generazione scomparsa” di Daniele Biacchessi, intervallati da ricordi e riflessioni personali sulla nostra intramontabile passione calcistica si accompagnano ai suoni distorti e strazianti di un pianoforte e raccontano la storia della tragedia collettiva di un popolo attraverso la metafora sportiva: il calcio come leva politica, come grande collettore di emozioni, come fenomeno di massa, come rituale tragico.
In caso di pioggia: Spazio Lostmymind, via Ciro Menotti 14.
Festival "A levar l’ombra da terra" si propone di valorizzare spazi e luoghi d’interesse culturale o sociale che i Comuni ritengono importante rivalutare o potenziare come patrimonio della comunità . Intende, inoltre, offrire proposte d’intrattenimento culturale e sociale, attraverso eventi di carattere teatrale, musicale, letterario che si avvicendano in una proposta complessa e articolata con incontri con artisti, cene, mostre e momenti conviviali. Questo permette la creazione di momenti di aggregazione e confronto nonché valide occasioni di distrazione e svago. Negli ultimi anni "A levar l’ombra da terra" ha provato a sviluppare una riflessione sul tema del femminile. In questa XVI edizione una sezione dei reading teatrali è dedicata a questo argomento e arriva a conclusione il progetto biennale Inanna.