Caterinì...so che söl pröm basel
Si raccontano "storie de püra e de grignà" all'interno di uno spettacolo popolare che recupera la lingua parlata, il dialetto che definisce l’appartenenza ad un luogo, ad una terra.

Caterinì...so che söl pröm basel- Storie de püra e de grignà
Teatro di narrazione popolare
Nel cerchio di poca luce, una culla, la cardatrice: elementi evocativi di un universo contadino.
Un tempo circolare, un gran rondò tra nascita e morte, di inizio in inizio attraverso le stagioni.
Un viaggio alla scoperta del meraviglioso, di piccoli gesti, anche della fatica, del mistero, della condivisione.
Peder, Maria, Bigia, i protagonisti, ci conducono, intensi e sapidi, in un concentrato di vicende, usanze, terapie popolari, gesti magici, luoghi comuni, religiosità, disegnando un’epoca e un mondo che a causa delle profonde trasformazioni del tessuto sociale sta scomparendo o è scomparso.
Non possono mancare le cosiddette “Pastoce” (fiabe popolari) che animavano le “veglie di stalla” soprattutto nelle lunghe serate invernali.
Proprio la stalla, il luogo più umile della cascina, diventava fulcro di convivialità per tutta una società che pur nell’estrema povertà sapeva trascorrere momenti sereni.
Lo spettacolo, per la sua peculiarità, recupera la lingua parlata, il dialetto una lingua che definisce l’appartenenza ad un luogo, ad una terra.
Un repertorio davvero prezioso che resiste nella memoria di pochissimi narratori e che Come un fior di loto S.N.C intende affettuosamente conservare e proporre alle comunità della bassa bergamasca perché parte essenziale di un’eredità culturale, di una “storia”, non per “nostalgia del passato” ma come invito a comprendere forse un po’ meglio il presente.
In caso di maltempo: Auditorium delle scuole medie
In scena:
Peder: Giambattista Mezzanotte
Maria: Federica Cavalli
Bigia: Silvia Cavalli