
La Gilda delle Arti presenta lo spettacolo teatrale «La famiglia dell'antiquario, ossia la suocera e la nuora».
Cosa succedeva nel secolo XVIII quando una nobile suocera si trovava a vivere sotto lo stesso tetto di una ricca nuora?
Carlo Goldoni ce lo racconta in una vicenda agile e frizzante, in cui alle classiche Maschere della Commedia dell’Arte, come Arlecchino e Colombina, si affiancano personaggi di maggior spessore psicologico, come le due donne che si contendono il dominio della casa e i due padri degli sposi: un collezionista di antichità incapace di distinguere tra un fossile e una vongola, e un ricco mercante che si impegna a riappacificare le liti sorte in famiglia.
In un turbine di sotterfugi, inganni e fraintendimenti, lo spettacolo conduce a scoprire quale sia, secondo l’autore, l’unico possibile esito della convivenza forzata tra una suocera e una nuora.
Ne La famiglia dell'antiquario compaiono, come in moltissime opere di Goldoni, i tipi della Commedia dell’Arte, personaggi stereotipati e dotati di maschera che caratterizzano la Commedia dell’Arte.
Tuttavia, in quest’opera cominciano gradualmente ad apparire nuovi aspetti e sfumature che l’autore svilupperà negli spettacoli detti della “Riforma”.
Per esempio, Pantalone dei Bisognosi mostra di avere l’affetto di un vero padre vedovo, disposto a tutto per realizzare la felicità della figlia, e gli “amorosi” Giacinto e Doralice non si trovano più alle prese con avventure amorose romanzesche, ma con problemi reali, come la gestione dei soldi e la convivenza con le famiglie di origine: con Goldoni, la verità irrompe sulla scena, ma senza rinunciare al divertimento degli schemi teatrali tanto amati dal pubblico del suo tempo.