La Maria Stórta
Questa non è semplicemente la storia di una donna. Questa è la storia di una bimba, una sorella, una madre, una compagna, una moglie: è una storia al femminile.
Dal 22 luglio al 16 ottobre torna Terre del Vescovado - Teatro Festival con la direzione Artistica di AlbanoArte Teatro e il contributo dei comuni di Bagnatica, Brusaporto, Bolgare, Chiuduno,
“La Maria Stórta" di Alberto Salvi
Anfiteatro dietro al Comune – Costa di Mezzate
In caso di maltempo: Palestra Comunale
con Matilde Facheris
e con Barbara Bedrina, Cristina Castigliola, Sandra Zoccolan - alla fisarmonica Gino Zambelli
regia Alberto Salvi
editing Matilde Facheris - arrangiamenti, armonie, musica dal vivo Gino Zambelli - luci Dalibor Kuzmanic
La storia: Maria Benaglia detta la pelegrina nasce in una valle del bergamasco. All’età di diciotto anni entra in convento, ma ne esce quasi subito. Orfana, si rifugia da parenti, che di certo non l’amano, perché subito iniziano le incomprensioni e i litigi. Di lì a poco si ammala, gravemente. Un piede le va in
cancrena. Un mesto presagio di morte si affaccia sulla vita di Maria. Ma una speranza c’è: la grazia della Madonna delle Nevi. E allora Maria prega, prega e promette: se il piede guarirà, sarà solo penitenza e devozione. E il piede, miracolosamente, guarisce. Maria Benaglia mantiene la promessa, percorre strade a piedi scalzi, con un rosario in mano e con in testa una sola cosa: la Madonna delle Nevi. Entra nelle case e chiede a chi vi abita conversione e un poco di cibo per sfamarsi. Chi esaudisce la sua richiesta, sarà benedetto; chi si rifiuta verrà maledetto al punto tale da prevedergli e augurargli disgrazie orribili. Presto la sua figura acquisisce sfumature strane, poco chiare, a volte torbide. C’è chi la considera una santa donna, devota alla Madonna, capace di portare luce e serenità nelle case che visita. C’è chi invece la teme, ne sfugge, accusandola di essere una strega, capace di orribili nefandezze e causare dolori e malattie. Figura popolare carica di contraddizioni e ambiguità, la pelegrina rimane, ancor oggi, nella memoria orale, personaggio a cavallo del labile crinale che separa il sacro dal profano, senza per questo perdere fascino, personalità e grazia.
Info e Contatti
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: [email protected] - cell. 334.8136246 (dalle 16 alle 18)
- I posti sono limitati nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.
- Si consiglia ai partecipanti di presentarsi almeno 20 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Le prenotazioni saranno valide fino alle ore 21.00, dopodiché verranno assegnate ad eventuali spettatori non prenotati presenti in loco.
- Il Festival si svolgerà nel rispetto della normativa prevista per il contenimento dell’emergenza sanitaria.
- Le prenotazioni lasciate in segreteria telefonica NON sono ritenute valide.
- Le prenotazioni via e-mail sono da ritenersi valide solo dopo risposta di conferma.
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Terre del Vescovado - Teatro Festival 2021