Santo Stefano: tra affreschi del 500' e Moroni
Tornano le Giornate FAI di Primavera, in cui luoghi solitamente inaccessibili apriranno al pubblico: per questa occasione sarà possibile visitare la chiesa di Santo Stefano a Villa di Serio.

La chiesa viene costruita sullo stesso luogo in cui si trovava l'antica parrocchiale costruita nel XV secolo. E' in stile barocco e orientata verso oriente, in territorio all'epoca rurale sulla sponda del fiume Serio. E' da li che nelle fasi di costruzione la popolazione ,comprese donne e bambini, prendevano massi e sabbia da portare ai muratori per aiutare nella costruzione, mentre altri portavano la legna al forno per cuocere la calce visto che non c'era ancora il cemento. Oggi la troviamo al centro del paese di Villa di Serio dedicata a Santo Stefano protomartire patrono del paese.
Viene costruita tra il 1755 e il 1760, su progetto dell'architetto ticinese Luca Lucchini, la chiesa, col titolo di prepositurale, viene consacrata il 21 ottobre 1764 dal patriarca di Venezia card. Giovanni Bragadino. L'incremento della popolazione, a inizio Novecento, impose un ampliamento che avvenne tra il 1927 ed il 1928, su disegno dell'ing. Luigi Angelini. Venne allargato il "transetto" con l'apporto di otto imponenti colonne e aggiunta una nuova campata di fondo. Il recente restauro generale, terminato nel 1992, anche per la doratura dei molti fregi, ha reso la chiesa bella e luminosa così come la vediamo oggi.
La chiesa è in stile barocco e il sagrato è delimitato da pilastrini in marmo di Zandobbio uniti da barre di ferro. Al suo interno troviamo opere di alto pregio, l'altare maggiore dedicato al patrono e al SS Sacramento è eseguito con marmo di Zandobbio ,il paliotto centrale è di marmo di Carrara con marmo giallo di Verona. Sopra il coro, nell'ancona centrale, la bella tela con la "Gloria di Stefano" di Enea Talpino detto il Salmeggia di Nembro. Le tele del coro tutte dedicate a S Stefano sono del Giambattista Epis, del Salmeggia, e del Saverio Fornoni. Nella chiesa vi sono quattro altari laterali in marmo. L'altare di S. Rocco in "marmo nero della Svizzera". L'altare dedicato alla Madonna Addolorata dove Vi hanno lavorato gli Oldrati e i Caniana. All'interno della chiesa si possono ammirare altre opere importanti del Vincenzo Orelli del 1760, la più preziosa è lo stendardo di G.B. Moroni. Dipinto sui due lati, da una parte vi è il Cristo Risorto e dall'altra Santo Stefano con una dalmatica rosso splendente. Ai suoi piedi alcuni sassi indicano il martirio per lapidazione. Un'altra pregevole opera rappresenta la "Consegna delle chiavi" di Gian Paolo Cavagna. Chi è entrato nella chiesa dal fondo ha potuto notare il bel crocifisso ligneo del 500 che spicca sopra l'altare maggiore.
-Sabato: 14-15.30 (ultimo ingresso alle 15)
-Domenica: 14-18 (ultimo ingresso alle 17.30)
Durata visita: 30 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Giornate FAI di Primavera
Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano le Giornate FAI di Primavera, giunte alla 33esima edizione, un evento dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico italiano. In 400 città, grazie all’impegno di migliaia di volontari, saranno aperti 750 luoghi speciali, molti dei quali inaccessibili o poco conosciuti. L'evento celebra anche il cinquantenario del FAI. Le visite, a contributo libero, permetteranno di sostenere le attività della Fondazione, unendo arte, cultura e natura.