Basilica San Martino

Le prime notizie che la riguardano risalgono all'anno 1023, quando la chiesa aveva dimensioni molto ridotte. Nel corso di secoli la stessa venne sottoposta a numerosi rifacimenti, tra i quali l'intervento eseguito nel corso del XV secolo, che le diede dimensioni maggiori, dotandola di un campanile in pietra, unica componente ancora esistente ad oggi. Successivamente, nei primi anni del XVII secolo, venne riedificato il presbiterio grazie ad una donazione del cittadino alzanese Bernardino Fugazza, che lasciò 1.700 scudi in eredità alla chiesa. In questa fase vennero anche commissionati i dipinti Miracolo di San Martino e San Martino in cattedra, di Gian Paolo Cavagna, ai quali si deve aggiungere anche il San Martino ed il povero presente nella controfacciata.
La struttura attuale risale invece al XVII secolo: era il 1656 quando il mercante Nicolò Valle lasciò in eredità i suoi averi, che ammontavano a 70.000 scudi d'oro, alla Fabbriceria di San Martino, ente che gestiva la manutenzione della chiesa stessa. Venne quindi decisa la costruzione di un nuovo edificio di culto, il cui progetto fu assegnato a Gerolamo Quadrio, architetto-capo del Duomo di Milano, che decise di mantenere immutato soltanto il presbiterio, da poco sistemato.
La prima pietra fu posata il 3 aprile 1659 ed i lavori, che si protrassero per una decina di anni, videro impegnati numerosi importanti artisti del periodo.