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«Torcio’s», un esempio autentico
di inclusione

Articolo. Il bistrot pizzeria di Villa di Serio è un autentico luogo di condivisione sociale. Non solo grazie alle pizze fumanti e ai drink di livello, ma anche per i progetti di inclusione che coinvolgono giovani risorse del luogo.

Lettura 1 min.
Da sinistra: Simone, Luca, Michela e Marzia

Su queste pagine siete abituati a leggere storie di ristorazione. Di fornelli accesi, di pizze fumanti, di piatti della tradizione e di proposte enologiche. Di camerieri attenti, cuochi eccentrici e sommelier preparati. Ma c’è una storia che più di tutte oggi vogliamo raccontarvi. Una bella storia, che mostra anche il lato umano e profondo dei ristoratori, spesso nascosto dietro a giacche da chef e grembiuli da maitre.

Ci troviamo da «Torcio’s», il bistrot di Villa di Serio nato dalla passione di Marzia e Luca. Un locale la cui filosofia è fatta anche di scelte consapevoli, di piccoli gesti quotidiani, ma soprattutto di relazioni. Sin dall’apertura, i due titolari hanno voluto costruire un luogo capace non solo di accogliere i clienti, ma anche di creare valore sociale, di restituire fiducia e dignità a chi – troppo spesso – viene tenuto ai margini del mondo del lavoro.

Una delle collaboratrici fisse, Michela, lavora ogni mercoledì e venerdì a pranzo: è di Pradalunga, ha esperienza nella ristorazione, ed è diventata parte della squadra fin dall’inizio, dando una mano dove serve, ai tavoli e in cucina. Ma la storia più recente è quella di Simone, giovane di Villa di Serio affetto da sindrome di Down, che ha svolto qui il suo primo stage grazie a un progetto scolastico dell’istituto alberghiero Sonzogni di Nembro. Per tre giorni a settimana, accompagnato da un’educatrice e supportato dagli assistenti sociali, Simone ha dato una mano al servizio in sala dimostrando non solo un forte senso di responsabilità, ma anche una naturalezza sorprendente nel relazionarsi con i clienti. Una piccola sfida affrontata con entusiasmo e determinazione, che ha colpito profondamente anche Roberta Caironi, insegnante di sostegno e referente del progetto: «Simone si è messo alla prova con grinta e passione. Le competenze che vedevamo in classe sono emerse ancora più chiaramente. È stato bello vedere come una realtà privata come il “Torcio’s” abbia scelto di aprirsi con naturalezza, e speriamo sia di esempio per tante altre attività della ristorazione e di altri settori».

«Torcio’s» ha creato così uno spazio autenticamente inclusivo, dove si lavora insieme, si cresce, si condividono successi e difficoltà. Un esempio concreto di come la ristorazione possa diventare strumento di cambiamento e di inserimento, anche per chi affronta sfide quotidiane in più. Marzia e Luca sono pronti a continuare su questa strada, accogliendo nuovi ragazzi, tendendo la mano ad altri progetti educativi, e lanciando un messaggio chiaro: l’inclusione non è solo una bella parola, ma una scelta che arricchisce tutti. Info al 035.668462

«Torcio’S Pizza Drink&Food»
Via Piero e Antonio CAvalli, 53 - Villa di Serio